Covid, ritorno a scuola a rischio Marche. "In arancione problemi anche per i trasporti"

Paola Martano, segretaria regionale Snals: "Finora non abbiamo comunicazioni, ma la situazione è preoccupante. Si tornerà il 7"

Ancona, 4 gennaio 2022 - Il ritorno a scuola vincolato dai contagi della nuova variante Omicron. L’impennata dei contagi potrebbe non far garantire la ripresa delle lezioni in presenza finite le vacanze di Natale anche se per ora, a scuole chiuse, il dato concreto del personale scolastico fuori uso e degli studenti positivi al Coronavirus non è definito.

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Covid a scuola: tamponi tra i banchi (foto di repertorio)
Covid a scuola: tamponi tra i banchi (foto di repertorio)

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"Vista l’incidenza la situazione è preoccupante – dice Paola Martano, segretaria regionale del sindacato Snals – subiamo gli eventi e non possiamo che attendere. Fino ad ora la data di riapertura del 7 gennaio è confermata ma mancano ancora dei giorni". La Regione ha annunciato la campagna tamponi, prima di riprendere le lezioni, a tutti gli studenti che hanno avuto un contatto diretto o sospetto positivo, per la giornata del 6 gennaio. "Sempre che i ragazzi vadano a farlo il tampone preventivo – continua Martano – comunque ben vengano. A noi non preoccupano solo i contagi in salita ma anche il nodo trasporti. Se slitteremo in zona arancione la capienza a bordo dei mezzi che servono per portare i ragazzi a scuola diminuiranno. Abbiamo i problemi identici dello scorso anno con gli stessi rischi. Sì perché le classi non sono state ridotte di numero e le aule sono sempre quelle, gli studenti hanno sempre gli stessi spazi. Sui contagi non abbiamo aggiornamenti, gli edifici sono stati chiusi dal 24 dicembre ma il tasso alto comunque della regione ci fa pensare. Vedremo il 7, quando si aprirà, che numeri si avranno. Ad oggi non abbiamo aggiornamenti".

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Sull’ipotesi della didattica a distanza per studenti non vaccinati qualora si verifichino due positivi nella classe lo Snals non è d’accordo. "E’ una situazione paradossale mandare in dad i non vaccinati quando non c’è un obbligo vaccini per gli studenti – sottolinea Martano – se fosse quello studente lasciato a cada avrebbe diritto ad arrabbiarsi. Per gli insegnanti che devono organizzare la lezione in presenza e contemporaneamente la dad sarebbe un inferno. Decisioni chiare le deve prendere il governo in base al rischio epidemiologico". In settimana, forse già il 5, appena saranno note le nuove regole, si riunirà il tavolo regionale sulla scuola. Intanto gli istituti superiori aspettano di conoscere anche loro i dati dei contagi scolastici.

«Con la scuola chiusa in questi giorni non abbiamo una statistica – spiega Francesco Savore, preside del Vanvitelli-Stracca-Angelini e referente provinciale dell’associazione nazionale presidi – dei contagiati che non potranno riprendere il 7 gennaio. Solo una insegnante, il 31 dicembre, mi ha fatto sapere di essere positiva al Covid e quindi di non poter riprendere il 7 gennaio. Prima di chiudere avevamo due del personale Ata positivi ma per il 7 saranno usciti dalla quarantena. Su come si riaprirà c’è ancora incertezza perché se ci sono positivi non sono nemmeno tenuti a comunicarlo ancora visto che la scuola è chiusa, potrebbero farlo anche direttamente il 7. Più che i positivi tra il personale scolastico mi preoccupa i positivi tra gli studenti. Sentendo alcuni genitori sembra ci sia un numero crescente dei ragazzi con il Covid ma non abbiamo dati. Darò indicazione alle famiglie di non mandare a scuola che ha sintomi riconducibili al virus. Per loro si attiverà la didattica a distanza. La dad ai non vaccinati? Vederemo, ci vorrà la collaborazione dell’Asur su questo perché noi non disponiamo di certi dati".

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