Covid e terapie intensive, Marche da record: è il peggior dato in Italia

Sono preoccupanti i dati dell’Agenas, l’agenzia per i servizi sanitari regionali: la nostra regione è arrivata al 9% per l’occupazione dei posti letto da Coronavirus

Terapie intensive da record nelle Marche: è il peggior dato in tutta Italia

Terapie intensive da record nelle Marche: è il peggior dato in tutta Italia

Ancona, 1 novembre 2021 - Emergenza Coronavirus , le terapia intensive delle Marche con i livelli più alti a livello nazionale. Preoccupazione arriva dall’Agenas, l’agenzia per i servizi sanitari regionali, che presenta delle percentuali non allarmanti ma che stimolano le riflessioni del caso. In Italia restano stabili i valori generali delle occupazioni dei posti letto nei ospedali da parte dei malati di Covid, con un valore del 4% per le terapie intensive e del 5% per i reparti non critici.

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Stando, tuttavia, ai dati del monitoraggio Covid sul sito dell’Agenas, aggiornati a sabato scorso e dunque abbastanza esaustivi, per quello che riguarda le terapie intensive le Marche hanno un livello di occupazione dei posti letto Covid del 9%. L’aumento più recente parla di una progressione di appena l’1%, ma è il livello raggiunto che preoccupa e fa segnare il record negativo a livello nazionale. Nel Molise, ad esempio, la percentuale è salita di due punti percentuali arrivando al 5% e di un punto in Calabria (raggiunto il 3%), Bolzano (al 5% totale) e appunto le Marche. Migliora, sempre di un punto, in Emilia Romagna, Toscana e Umbria. Aumenti nei reparti ordinari di un punto in Liguria e Trento mentre scende dell’1% in Abruzzo, Sardegna e Valle d’Aosta. L’erba del vicino non è sempre più verde, ma stando ai progressi delle altre regioni forse un’analisi attenta del problema andrebbe fatta.  

Ma vediamoli nel dettaglio questi numeri, ancora ricollegabili a un campanello d’allarme da tenere sott’occhio. I pazienti Covid in terapia intensiva nelle Marche sono 18 di cui 12 a Pesaro, 3 a San Benedetto, 2 a Torrette e 1 a Fermo. Eppure, al di là dell’allarme lanciato dall’Agenas, a preoccupare maggiormente la realtà marchigiana nell’ottica della pandemia sono i ricoveri in genere, passati da una media di 52-55 fino alla settimana scorsa a ben 72 nelle ultime 24 ore. I degenti in semi-intensiva sono 19 (16 a Marche Nord, 1 Macerata e 1 San Benedetto) e 35 nelle aree non intensive dove spiccano i 18 posti occupati in malattie infettive a Torrette e ben 4 in ostetricia al Salesi. Oltre ai 46 anziani ospiti della struttura di accoglienza Valdaso, ci sono ancora casi da valutare nei pronto soccorso, sebbene meno rispetto al passato: 2 a Senigallia e Fermo e 1 a Jesi.  

In netto rialzo anche il tasso di incidenza cumulativo, con ben 47,4 casi su 100mila abitanti: a metà ottobre erano scesi a 26). Il numero dei contagi delle ultime 24 ore sono stati 118, più di due terzi dei quali (40) registrati in provincia di Ancona che da inizio pandemia conta 35.862 positivi. Più o meno stabile il rapporto tra tamponi processati e nuovi contagi, al 4,5%. Infine l’unica buona notizia: gli zero decessi da Covid nelle Marche che da inizio emergenza sanitaria conta 3.107 vittime.  

p.cu.