BEATRICE GRASSELLI
Cronaca

Antonini: l’Appennino va tutelato: "Punteremo sull’eolico off shore"

Rinnovabili, l’assessore regionale scrive al ministro. "Entro la metà di luglio il Piano per energia e clima"

Andrea Maria Antonini, assessore allo sviluppo economico della Regione Marche

Andrea Maria Antonini, assessore allo sviluppo economico della Regione Marche

Entro la prima metà del mese di luglio, un nuovo piano per le politiche energetiche nelle Marche. All’sos lanciato da Legambiente sui ritardi nella transizione energetica verso le rinnovabilifotovoltaico ed eolico in primis –, la Regione replica delineando un quadro strategico, che punta a coniugare le necessità della transizione energetica con la tutela del territorio.

Andrea Maria Antonini, assessore allo sviluppo economico, Legambiente sostiene che la transizione energetica nelle Marche stia procedendo a rilento. Tra le cause, la mancanza di grandi impianti fotovoltaici e i tempi lunghi per l’autorizzazione dei parchi eolici. Quali sono le strategie della Regione?

"Gli ultimi dati disponibili Gse (Gestore servizi energetici)-Rapporto statistico 2025, riferiti al 2023, ci dicono il contrario. La Regione Marche ha sostanzialmente raggiunto l’obiettivo intermedio assegnato dal decreto ministeriale del 21 giugno 2024. Il Dm assegna alla regione per il 2023 l’obiettivo intermedio di incremento nella potenza di energia installata di 241 gigawatt rispetto al 2020 e l’incremento della potenza rinnovabile è stato pari a 240 gigawatt. La strategia regionale per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e del fotovoltaico al 2030 sarà definita dal Piano regionale Energia e Clima (Prec 2030), che sarà adottato dalla giunta e sottoposto a Vas (Valutazione ambientale strategica) entro la prima metà di luglio. Ora stiamo facendo le ultime modifiche chieste dal Dl 73/2025, pubblicato alla fine di maggio e in corso di conversione in legge, che disciplina le competenze regionali in materia di aree di accelerazione. Le Regioni, secondo quanto stabilito dal decreto del governo, dovranno individuare le aree idonee per l’installazione degli impianti di energia rinnovabile".

Quali saranno gli indirizzi per la pianificazione?

"Al momento le Regioni non hanno ancora i criteri per l’individuazione delle aree idonee. La recente sentenza del Consiglio di Stato ha chiesto al Mase di rivedere le disposizioni contenute nel Dm 21 giugno 2024. La legge regionale sarà adottata solo a seguito dell’approvazione dei nuovi indirizzi da parte del Mase. La potenzialità tecnica di sviluppo di varie fonti per tipologia di area sarà comunque stabilita dal Piano Energia e Clima. Il piano ha recepito le osservazioni pervenute dalla concertazione preliminare con le varie associazioni di categoria".

Sulla necessità della Regione di salvaguardare il territorio montano da un eccesso di aerogeneratori nei giorni scorsi lei ha scritto anche al ministro Pichetto Fratin. In che modo l’eolico, per una regione poco ventosa come le Marche, può rappresentare un’opzione?

"Intendiamo puntare sull’eolico off shore. Riteniamo che i territori montani, visti gli elevati valori paesaggistici, naturalistici, turistici, culturali, agricoli e spesso caratterizzati dall’assenza delle infrastrutture adeguate allo sviluppo dell’eolico on shore, siano meritevoli di un’elevata tutela".

L’energia rinnovabile offre la possibilità di una produzione diffusa e decentrata. Come si stanno diffondendo le comunità energetiche in regione?

"Sono molte le iniziative sul territorio regionale che sono state avviate, anche grazie all’adozione da parte della Regione Marche della legge regionale 10/2021 di iniziativa del sottoscritto nel ruolo di consigliere regionale, prima di diventare assessore. La Regione Marche è stata una delle prime in Italia ad attuare le disposizioni statali in materia. È in programma per settembre la pubblicazione di un bando specifico, con una dotazione finanziaria Pr Fesr Marche 21/27 di 6 milioni, che consentirà di sostenere fortemente il consumo condiviso e diffuso di energia rinnovabile. Il bando finanzierà sia la realizzazione degli impianti da fonte rinnovabile da parte delle Comunità energetiche, che le spese per la costituzione delle Comunità stesse".