REDAZIONE MARCHE

Caos Pd sul terzo mandato, salta la direzione

"Stavolta il titolo migliore è ‘Psicodramma Pd’". A proporlo è un dirigente dei Dem marchigiani, partito in cui ormai non...

"Stavolta il titolo migliore è ‘Psicodramma Pd’". A proporlo è un dirigente dei Dem marchigiani, partito in cui ormai non...

"Stavolta il titolo migliore è ‘Psicodramma Pd’". A proporlo è un dirigente dei Dem marchigiani, partito in cui ormai non...

"Stavolta il titolo migliore è ‘Psicodramma Pd’". A proporlo è un dirigente dei Dem marchigiani, partito in cui ormai non manca l’autoironia. Lo psicodramma si è consumato ieri, a poche ore dalla riunione della segreteria e della direzione regionale che avrebbero dovuto approvare il regolamento per le candidature alle elezioni regionali. Invece è saltato tutto: segreteria e direzione sono state rinviate a lunedì. Il caos è esploso quando è iniziata a girare la bozza del regolamento. A fare da detonatore è stato il nodo del terzo mandato: "Non possono essere candidati nelle liste del Pd per la stessa carica al Consiglio Regionale – si legge nella bozza – coloro che ne hanno fatto parte per due mandati pieni consecutivi". Quindi divieto assoluto, senza la scappatoia inizialmente ipotizzata, cioè sottoporre le candidature al terzo mandato al voto della direzione regionale. La regola, come noto, riguarda quattro consiglieri già al secondo mandato: Anna Casini (che però non si ricandiderà), Fabrizio Cesetti, Manuela Bora e Antonio Mastrovincenzo. Ed è stato quest’ultimo, ieri, a dare fuoco alle polveri sentendosi tradito dalla segretaria regionale Chantal Bomprezzi (foto), di cui è stato uno dei grandi elettori. Il Pd si è incartato anche su altre regole, come quella riguardante i sindaci ("sono eccezionalmente candidabili"), poi eliminata nella seconda bozza. C’è scappata anche la polemica sull’ordine alfabetico con cui si dovrebbero presentare le proposte di candidatura. Insomma, di tutto. Fino al rinvio, ufficialmente su richiesta della vice segretaria Michela Bellomaria, che è diventata nella circostanza l’ancora di salvezza della Bomprezzi.

Roberto Fiaccarini