OTTAVIA FIRMANI
Cronaca

Consiglio sospeso. Battuta omofoba, è bufera su Aguzzi

"Le battute l’assessore Aguzzi se le può mettere in un posto, dove lui ritiene", dice al microfono Romano Carancini, consigliere...

"Le battute l’assessore Aguzzi se le può mettere in un posto, dove lui ritiene", dice al microfono Romano Carancini, consigliere regionale del Pd. E scoppia la bagarre in Consiglio regionale. Botta e risposta al veleno tra i due, seduta sospesa dal presidente Latini, fino alla frase fuorionda dell’azzurro Aguzzi: "Se voi state dalla parte di chi fa quelle robe lì e lo prende in quel posto, non è che lo domandano a me". Bufera in Consiglio con tanto di insulti omofobi, stop di cinque minuti e inevitabile strascico di polemiche. A incendiare l’aula – dicevamo – la lite tra Carancini e Aguzzi. Tutto si scatena durante un intervento del consigliere dem, che indispettito dalle parole fuori microfono di Aguzzi ("chi è che sta facendo arrabbiare Carancini"), dice: "Le battute l’assessore Aguzzi se le può mettere in un posto, dove lui ritiene". A quel punto sono volati stracci. "Vergognati. Dovevi essere eletto per poter parlare", attacca Carancini. "Non ti preoccupare: tu se sei all’opposizione perché sei eletto, io sono in maggioranza perché non sono eletto. Abbai alla Luna", replica l’altro. "Quelli come te che passano da sinistra a destra lo sai come si chiamano?" "L’intelligenza si misura dalla capacità di cambiare idea", la replica. Poi la frase incriminata ("se voi state dalla parte di chi fa quelle robe lì e lo prende in quel posto, non è che lo domandano a me") e le accuse reciproche di scorrettezza. Alla ripresa della seduta l’assessore ha cercato di smorzare i toni: "Quello scorretto è stato lui, ma se ho detto qualcosa, chiedo scusa. Ho soltanto risposto a un’offesa". Troppo tardi.

"Che vergogna – attacca l’eurodem Matteo Ricci, candidato governatore –. Una frase discriminatoria e volgare, quella di Aguzzi, indegna di chi riveste un ruolo istituzionale. E che purtroppo conferma che oggi chi guida le Marche è una giunta omofoba, da sempre contraria al Pride, che insulta in modo inaccettabile gli avversari, alimentando odio e discriminazione". Aguzzi si difende: "Sono stato pesantemente offeso e attaccato da un consigliere Pd (Carancini, ndr), che addirittura ha usato frasi molto pesanti al microfono. Ho risposto in maniera forse troppo colorita fuori microfono, riferendomi direttamente a lui. Sono frasi che solitamente non uso, è stata una reazione a una provocazione. Non fanno parte del mio pensiero, chiedo scusa se qualcuno si è sentito tirato in causa. Da sindaco di Fano, nel 2014, ho celebrato il primo matrimonio omosessuale. E io sarei omofobo?"

"Profonda indignazione e sdegno per la battuta omofoba di Aguzzi" esprimono Arcigay Comunitas Ancona, Comitato Marche Pride e Arcigay Agorà Pesaro-Urbino. Affermazioni, osservano, che "non solo sono gravi e offensive, ma rappresentano una ferita aperta per tutte le persone Lgbtqia+, che ogni giorno lottano per essere rispettate, visibili e uguali nei diritti". Poi la richiesta di scuse ad Aguzzi e l’appello a giunta e presidente della Regione, "affinché prendano una posizione chiara e netta di condanna". Solidarietà ad Aguzzi arriva dal consigliere comunale di Pesaro, Antonio Bartolomei (FI), che parla di parole strumentalizzate dalla sinistra. Ricci, afferma, "è lo stesso che quando presentai una mozione su bullismo e discriminazioni in Consiglio, a Pesaro, raccontando il mio vissuto tra bodyshaming e omofobia, me la bocciò definendola pretestuosa. Da ragazzo gay, politico e cittadino, sono stufo di assistere a questa strategia politica, che è diventata modus operandi di certa sinistra".

Al netto della bagarre, in Consiglio è stato anche il giorno dell’interrogazione su ‘Eventuali finanziamenti della Regione o enti partecipati all’azienda Mole Urbana srl’. Mittente il Pd, destinatario l’ex governatore Spacca, alleato del centrodestra con Base Popolare e nella "compagine societaria", oltre che "manager", sostiene il Pd. "Non risultano contributi per Mole Urbana srl – ha risposto l’assessore Brandoni –, ma a favore di Mu Fabriano srl per il progetto Mole urbana. Il progetto ha partecipato al bando Pr Marche Fesr 21-27 asse 1, per il sostegno all’avvio e al consolidamento delle start up innovative. È stato ammesso tra i 75 progetti e ha ottenuto 100mila euro a fronte di un investimento di 150mila. È in corso di realizzazione e l’erogazione dei contributi avverrà dopo la rendicontazione delle spese". Chiosa di Carancini: "C’è una strana associazione tra questo progetto e Spacca. Con insoddisfazione prendiamo atto che c’è una situazione di interesse politico".

Ottavia Firmani