OTTAVIA FIRMANI
Cronaca

Consumatori, guida al risparmio: "Fate confronti e cercate offerte"

Canafoglia (Unc): "Il carovita? Colpa soprattutto del costo dell’energia. E cambiano anche i consumi"

"L’inflazione è stabile rispetto a marzo, ferma all’1,9%, ma ciò non significa che l’andamento sia positivo: in quell’1,9% c’è un preoccupante rialzo di prodotti alimentari". L’avvocato Corrado Canafoglia, responsabile regionale per le Marche dell’Unione nazionale dei consumatori, fa il punto sul peso del carrello della spesa dei marchigiani.

Avvocato Canafoglia, è cresciuto il costo della spesa alimentare. Perché? "C’è stato un aumento di circa il 2%, la variazione mensile è più 0,5%. Tra le cause, c’è il cambiamento del comportamento delle famiglie: sempre più spesso, anche per motivi di salute, si diminuisce il consumo di carne in favore di ortaggi e frutta. E infatti il costo della spesa per ortaggi è aumentato del 2,2%, quello per la frutta del 2,9%. Gli oli vegetali segnano più 15,6% sul 2023, il pane più 1,4%, la pasta fresca più 2,4%. La pasta secca e il riso, invece, calano: rispettivamente del 6,1% e del 4,8%. Ci sono quindi nuove abitudini alimentari e una crescente attenzione a stili di vita più salutari: questo si riflette anche sugli acquisti. Il reparto dell’ortofrutta, appunto, ha beneficiato sia nel consumo di prodotti freschi che di trasformati o surgelati. Sono dati nazionali, ma rispecchiano perfettamente anche la situazione delle Marche".

A cosa si devono gli aumenti? "In generale, il fattore trainante resta il costo dell’energia. A questo si aggiunge il fatto che nonostante i rincari, gli stipendi non sono aumentati. Si è stimato che una famiglia composta da due persone oggi sborsa in media 2.800 euro al mese, per le spese che comprendono bollette, assicurazioni e alimentari".

Quindi è più complesso accumulare risparmi? "Sì, la propensione al risparmio si è ridotta. Dopo il Covid, è cambiato l’atteggiamento dei consumatori: si spende di più, soprattutto per godersi la vita. Le coppie senza figli, ad esempio, hanno una spesa maggiore per le attività ricreative. Non si tratta soltanto di una questione economica, ma anche di un cambio di mentalità".

Ci sono differenze tra famiglie italiane e straniere? "Sì, le famiglie straniere si trovano spesso in condizioni economiche più precarie. Si stima che la loro capacità di risparmio mensile sia inferiore di circa 578 euro alla media nazionale".

E come può difendersi il consumatore? "Servono tempo e pazienza per confrontare i prezzi tra diversi supermercati e approfittare delle offerte. Oggi si acquista molto online e ciò aiuta a mettere a confronto i prezzi, ma sui prodotti alimentari il digitale è ancora poco sviluppato. In generale, un consiglio potrebbe essere di fare come facevano le nostre nonne, che giravano tra i banchi del mercato per cercare la migliore occasione. Bisogna avere la forza e il tempo per confrontare e per scegliere. Lo stesso vale anche per le utenze: gas, luce, assicurazioni. È fondamentale rivedere i contratti ogni anno e passare a quelli più vantaggiosi. Solo così si riesce a ottenere un po’ di risparmio".

Guardando all’estate, ci si aspetta un peggioramento della situazione? "Non prevediamo un peggioramento, ma molto dipenderà dagli scenari internazionali, in particolare dal conflitto Russia-Ucraina: se si arrivasse a una pace, potrebbe esserci una riduzione del costo dell’energia, anche se oggi i prezzi sono in gran parte frutto di speculazioni. Per la spesa alimentare non ci aspettiamo riduzioni, l’unica strategia è difendersi cercando le offerte e non facendo tutta la spesa in un unico punto vendita".

Ottavia Firmani