
In regione l’incidenza più bassa. "Merito anche del clima temperato". Mangoni (Adiconsum): aumenta il numero di distacchi per morosità.
La povertà energetica nelle Marche è molto più bassa rispetto alla media nazionale, ma è in crescita. Nel 2023, infatti, ‘solo’ il 4,9% delle famiglie marchigiane ha avuto difficoltà a sostenere i costi energetici, un dato decisamente inferiore alla media italiana, che si attesta al 9%. "Questo dato – spiega Alfonso Carfora, docente all’Università di Macerata – si riferisce a quella fetta di famiglie che hanno un reddito basso, ma un’alta incidenza delle spese per l’energia. Infatti, per povertà energetica si può intendere l’incapacità di riscaldare adeguatamente la propria abitazione, ma anche, con un approccio più oggettivo, una condizione in cui si hanno alte spese energetiche e un reddito inferiore a una determinata soglia. Il 4,9% è un indicatore basato su questo secondo approccio e considera le famiglie che hanno contemporaneamente un basso reddito e un’alta incidenza delle spese energetiche. È utilizzato dall’Osservatorio italiano sulla povertà energetica". La bassa incidenza della povertà energetica nelle Marche, spiega il professor Carfora, può essere attribuita a vari fattori, tra cui il contesto reddituale favorevole e le condizioni climatiche temperate. "La regione ha un clima temperato – dice –, che riduce il bisogno di riscaldamento e un reddito medio superiore ad altre aree dell’Italia meridionale. Questi fattori contribuiscono a mantenere i costi energetici sotto controllo".
Inoltre, la crescente diffusione delle comunità energetiche in regione sta contribuendo a migliorare la situazione, offrendo la possibilità ai cittadini di aggregarsi per acquistare energia in modo più conveniente. "Le comunità energetiche, simili ai gruppi di acquisto, in qualche modo aiutano a ottenere prezzi più bassi. Sono un fenomeno molto interessante, che dovrebbe essere investigato meglio".
Nonostante la povertà energetica sia più contenuta nelle Marche rispetto ad altre regioni, il problema delle bollette elevate rimane una preoccupazione centrale. Roberta Mangoni, responsabile energia di Adiconsum, sottolinea che sebbene la povertà energetica sia relativamente bassa, "le famiglie marchigiane stanno affrontando un aumento significativo delle bollette e molte non riescono a sostenere questi costi". Per Mangoni, la situazione sta peggiorando. "Le cause sono molteplici – dice –. In primo luogo, il basso reddito delle famiglie e l’inefficienza energetica delle abitazioni. E poi una parte del problema deriva da pratiche scorrette, che approfittano delle difficoltà economiche delle famiglie per proporre soluzioni poco chiare, promettendo risparmi spesso inesistenti. Nel corso degli ultimi due anni, la nostra attività di supporto è aumentata notevolmente e le pratiche gestite dagli sportelli Adiconsum sono raddoppiate, con circa mille persone che hanno chiesto assistenza e consulenza. Le problematiche più comuni riguardano la rateizzazione degli insoluti e l’alto numero di distacchi per morosità, ovvero sospensioni delle forniture di gas e luce dovute a bollette non saldate. In aggiunta, il costo crescente dell’energia ha amplificato le difficoltà per le famiglie".
Anche Giancarlo Collina, presidente di Federconsumatori Marche, ribadisce l’allarme per le bollette, aggiungendo che l’aumento delle tariffe sta colpendo duramente i più vulnerabili. "Senza interventi nazionali e senza investimenti o educazione ai consumi, il fenomeno rischia di crescere – dice –. Negli ultimi anni, sono sempre più numerose le famiglie in difficoltà". Tra le soluzioni proposte, Federconsumatori ha creato "Consumatori illuminati", un percorso che nasce con "l’intento di fornire ai cittadini gli strumenti utili per orientarsi con consapevolezza nelle loro scelte in ambito energetico improntandole alla sostenibilità e al risparmio".