BENEDETTA
Cronaca

Il maxi buco dell’Inrca. Accordo con la Calabria: "Ripianerà le perdite"

Ok all’intesa tra le Regioni e l’istituto per il rilancio della sede di Cosenza. Saltamartini: c’è l’impegno a saldare le quote contabili sospese dal 2019.

Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, e l’assessore regionale Filippo Saltamartini

Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, e l’assessore regionale Filippo Saltamartini

Iacomucci

Il "buco" da 17 milioni di euro accumulato dall’Inrca di Cosenza dal 2019 al 2023, che secondo il Pd rischiava di pesare sulle tasche dei marchigiani (la casa madre ha sede ad Ancona), non fa più paura. È stato infatti siglato un accordo tra la Regione Marche, l’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico di Ancona e la Regione Calabria, per avviare un nuovo piano di sviluppo del presidio di Cosenza. Un’intesa che contiene come presupposto l’impegno da parte della Regione Calabria a corrispondere ad Ancona le quote relative alle partite contabili rimaste in sospeso dal 2019. Una pre-condizione da cui si avvia un nuovo percorso che si svilupperà negli anni 2025-2027.

L’allarme era stato lanciato a febbraio dalla consigliera regionale del Partito democratico Micaela Vitri, che aveva segnalato come il presidio di Cosenza fosse stato "escluso dall’area di consolidamento", rendendo incerti i futuri ripiani delle perdite. Da qui la previsione che quelle stesse perdite sarebbero necessariamente ricadute sulle spalle dei marchigiani. Una deduzione da subito contestata dall’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, che aveva parlato di una Regione da sempre affidabile nei pagamenti, per la quale vi erano solide garanzie di solvibilità. Insomma, nessun allarmismo su quei 17 milioni che pure mancavano, ma una semplice "partita di giro, che nella sanità ci sta". Così l’assessore. E in effetti già nel 2018, sotto il governo di centrosinistra di Luca Ceriscioli, la Regione Marche aveva dovuto stringere un altro accordo con la Calabra per chiudere una partita debitoria altrettanto importante. Insomma, la storia si ripete.

"Questo accordo tra le nostre regioni risolve questioni sospese del passato e soprattutto guarda al futuro – sottolinea il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli –. Un ulteriore passo avanti importante per rafforzare la collaborazione sui temi della longevità attiva, migliorare i servizi sanitari e promuovere la ricerca scientifica. L’accordo permetterà di rafforzare i nostri presidi e di potenziare così il ruolo nazionale dell’Inrca nelle politiche per la longevità, riconosciuto anche dal ministero della salute". A sbloccare l’impasse sarebbe stato un incontro a Bruxelles, mesi fa, tra Acquaroli e l’omologo calabrese, Roberto Occhiuto: "Lo ringrazio per la disponibilità dimostrata, a cui sono seguiti provvedimenti concreti".

"L’intesa è strategica e avrà ricadute importanti per la comunità – dichiara il vicepresidente e assessore alla sanità, Filippo Saltamartini –: da un lato prevede l’impegno della Regione Calabria a corrispondere all’Inrca le quote relative alle partite contabili sospese a partire dal 2019, e dall’altro rafforza una collaborazione di importanza fondamentale per promuovere la ricerca scientifica e rispondere alle sfide poste dall’invecchiamento. L’obiettivo è quello di sviluppare azioni concrete, soluzioni innovative e interventi per migliorare la salute, la qualità di vita delle persone anziane e la loro inclusione nella società".

Una cooperazione tra le due Regioni – sottolinea l’assessore con una stoccata al Pd – che "smentisce le strumentali polemiche politiche giunte anche in Consiglio regionale". Ma, affinché la storia non si ripeta, tra gli obiettivi del piano c’è anche il "miglioramento della sostenibilità economica", tramite la "disciplina della copertura di perdite di bilancio oppure degli squilibri finanziari relativi alle attività assistenziali". Non si sa mai.