OTTAVIA FIRMANI
Cronaca

La candidatura dei teatri. Patrimonio dell’umanità: "Verdetto entro il 2026"

Quattordici edifici storici in regione, il nostro viaggio nella grande bellezza. Dossier al vaglio dell’Unesco, l’assessore Biondi: siamo nella fase decisiva.

Quattordici teatri storici delle Marche candidati a patrimonio mondiale dell’umanità. L’Italia li ha infatti proposti per l’iscrizione nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco nel 2026. La proposta di sito seriale – "Il sistema dei teatri condominiali all’italiana del XVIII e XIX secolo nell’Italia centrale" – si compone di diciotto teatri in tre regioni (14 nelle Marche, due in Emilia-Romagna e altrettanti in Umbria), è stata promossa dalla Regione Marche, coordinata dal servizio Unesco del ministero della cultura, col supporto del ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e della rappresentanza permanente d’Italia all’Unesco.

"La candidatura dei teatri storici va avanti con un percorso molto articolato, siamo in una fase delicata e complessa", dice Chiara Biondi, assessore regionale alla cultura. I diciotto teatri sono stati selezionati sulla base di specifiche caratteristiche tipologiche, stilistiche, costruttive e ora il dossier di candidatura è nelle mani degli organismi internazionali, che dovranno valutarlo e dunque esprimersi per l’estate dell’anno prossimo.

"L’iniziativa – spiega l’assessore – nasce dalla consapevolezza del valore storico e culturale del territorio. Le Marche sono da sempre considerate la terra dei cento teatri, una regione con un’alta concentrazione di teatri storici all’italiana. Per questo, si è deciso di consacrare e di dare ufficialità a questo nostro patrimonio". La candidatura, inizialmente avviata con una Tentative List di 62 teatri distribuiti in sessanta Comuni, ha poi subìto un processo di selezione, che ha portato all’individuazione di diciotto siti, quattordici dei quali nelle Marche. "Ai fini della candidatura l’Unesco chiede che sia dimostrato un eccezionale valore universale – aggiunge Biondi –. Il ministero della cultura ha coordinato un gruppo di studiosi, che hanno effettuato una valutazione comparativa, sia interna che internazionale, per individuare teatri rappresentativi e peculiari. Si è perciò proceduto alla riduzione della lista perché, trattandosi di una candidatura seriale, le linee guida dell’Unesco impongono un limite massimo di venti siti candidati. Per questo, il gruppo di lavoro ha dovuto effettuare una selezione basata su criteri specifici. Inizialmente si parlava di una candidatura che riguardava solo i teatri storici delle Marche, ma in seguito è stata ampliata e ridefinita con il nome ufficiale ‘Il Sistema dei teatri condominiali all’italiana del XVIII e XIX secolo nell’Italia centrale’, includendo anche due teatri dell’Umbria e altri due dell’Emilia-Romagna".

Questo processo ha portato all’ampliamento della candidatura oltre i confini marchigiani. Nelle Marche la lista comprende il teatro Gioachino Rossini di Pesaro, il teatro della Fortuna di Fano, il Bramante di Urbania, il Pergolesi di Jesi, il Gentile da Fabriano di Fabriano, il Lauro Rossi di Macerata, il Vaccaj di Tolentino, il Feronia di San Severino, il Mugellini di Potenza Picena, il Persiani di Recanati, il teatro comunale di Porto San Giorgio, il teatro dell’Aquila di Fermo, il Serpente Aureo di Offida e il Ventidio Basso di Ascoli. In Emilia-Romagna, ecco il Goldoni di Bagnacavallo e il Mariani di Sant’Agata Feltria; in Umbria, il teatro sociale di Amelia e il Menotti di Spoleto.

"La proposta di candidatura è stata avanzata dal ministero della cultura e valutata dalla commissione nazionale per l’Unesco, che ha il compito di selezionare e approvare le candidature italiane per il riconoscimento Unesco – spiega poi l’assessore –. Dopo l’ok, la candidatura è stata trasmessa al ministero degli affari esteri, che l’ha inoltrata al Centro del patrimonio mondiale Unesco di Parigi, l’organo che gestisce il processo di valutazione e di selezione per l’inserimento nei siti Patrimonio dell’Umanità".

Dopo la presentazione ufficiale a Parigi, ora è in corso la fase di valutazione da parte degli organismi consultivi indipendenti dell’Unesco. "Il primo step è stato superato con successo, con la verifica di completezza del dossier. Ora inizia una fase delicata di analisi della documentazione per il giudizio finale". Ma l’obiettivo più ampio è la valorizzazione dell’intero sistema teatrale marchigiano. "La riduzione a diciotto siti non è frutto di un’esclusione, ma di una selezione necessaria per la candidatura – sottolinea Biondi –. Tutti i 62 teatri storici fanno parte di questo progetto e abbiamo stanziato 4 milioni per la riqualificazione e la valorizzazione". Nei prossimi mesi, l’iter proseguirà con verifiche e sopralluoghi di esperti internazionali. La decisione finale è attesa entro l’estate del 2026. "Speriamo tutti di raggiungere l’obiettivo, perché i benefici ricadranno su tutta la rete dei nostri teatri storici, e non soltanto sui 18 selezionati".