
I consigli di Marco Boncompagni, appassionato di fotografia subacquea "Trave e Due Sorelle le zone migliori, San Bartolo oasi degli ippocampi" .
Che il mare di fronte alla costa marchigiana e romagnola sia ricco di biodiversità stupisce i più. Del resto, da queste parti si viene soprattutto per il divertimento e per le attrazioni culturali. Chi volesse però provare ad affondare lo sguardo e a immergersi nella profondità delle acque, potrebbe rimanere sorpreso. Esplorando i fondali del Conero, si può infatti restare incantati: qui è possibile osservare piccole meraviglie, come oltre cinquanta specie di nudibranchi, piccoli molluschi senza conchiglia dai colori sgargianti, con le branchie posizionate nella parte posteriore del corpo, molti dei quali sono presenti solamente nelle nostre acque e in Spagna. Proprio per questo, i fondali del Conero richiamano turisti, fotografi e naturalisti da tutta l’Europa. All’uscita del porto di Pesaro, verso il San Bartolo, i fondali presentano invece una prateria di zostera marina integra, piena di vita, dove molti tra gli abitanti di queste acque depositano le loro ovature, compresi i deliziosi cavallucci marini. E non mancano nemmeno i relitti. Una serie di bellezze naturali, di cui parliamo con Marco Boncompagni, appassionato di fotografia subacquea ed esperto di vita marina.
Boncompagni, il mare Adriatico lungo la costa marchigiana è quindi pieno di vita. "L’Adriatico è ricchissimo di fitoplancton – dice –. Grazie a questa risorsa, in poco tempo si creano infatti degli habitat straordinari. Basta pensare a quanto accaduto al relitto della Nicole, la nave mercantile affondata a causa di una forte mareggiata nel 2003, mentre stava trasportando un carico di minerali un paio di miglia al largo di Numana. Nel giro di sei o sette anni i resti della nave sono diventati vera e propria oasi di biodiversità".
C’è un periodo più indicato per fare le immersioni? "Ci sono due stagioni che permettono di fare delle osservazioni diverse: la prima è quella fredda, che va dalla fine dell’autunno fino alla metà di maggio, con temperature intorno a sei gradi, simili a quelle dell’Europa del nord. La seconda, invece, è la calda, che corrisponde al periodo estivo, con picchi anche di 30 gradi. Chi ha passione per la fotografia subacquea può fare immersioni tutto l’anno. Creature come i nudibranchi e i granchi, che rappresentano, insieme alle piccole bavose, alcune tra le più interessanti specificità della zona, sono già ben osservabili a un paio di metri di profondità e pure a poca distanza dalla costa".
E dove si trovano i fondali più interessanti? "Ci sono zone notevoli al Trave, uno scoglio di 120 metri vicino a Portonovo, alle Due Sorelle e nelle aree del Conero, dove la scogliera incontra la sabbia. L’unico limite è la visibilità, che in alcuni periodi può essere ridotta anche soltanto a un paio di metri, quando la quantità di fitoplancton è molto elevata. Una scarsa trasparenza, che però non è indice di scarsa qualità delle acque. Al contrario è il segnale di un’elevata presenza di vita".
Una buona notizia per un contesto ambientale sempre più fragile. "Per decenni le Marche hanno vissuto il mare come un frigorifero dal quale prendere il pesce, senza preoccuparsi di quale fosse la condizione dei fondali. A causa della scomparsa delle praterie di posidonia gli ippocampi sono quasi spariti, i ricci invece sono calati molto, perché per anni sono stati presi in grandi quantità dai pescatori del Sud Italia. Purtroppo anche i banchi, soprattutto di muggini e occhiate, sono difficili da vedere. Per questo servono delle misure adeguate per evitare di distruggere quel che resta dei fondali".
Beatrice Grasselli