
Raimondo Orsetti è il coordinatore regionale di Base Popolare nelle Marche
"Base Popolare" – il movimento che fa riferimento all’ex governatore Gian Mario Spacca – ha deciso di correre alle elezioni regionali nella coalizione di centrodestra del governatore uscente, Francesco Acquaroli. Lo ha fatto dopo liti, dimissioni e la diaspora di parte dei quadri dirigenti (compreso uno tre dei fondatori, Stefano Cencetti, già tesoriere e legale rappresentante di Bp) e dei tesserati.
Raimondo Orsetti, coordinatore regionale di Bp, c’è stata una spaccatura nel movimento. Che cosa è successo?
"Non si tratta di una spaccatura. Preciso che di quattrocento iscritti ne sono rimasti trecentocinquanta e dei quaranta dirigenti che compongono il direttivo, ne sono rimasti trentuno. Faccio notare che i primi quattro dimissionari hanno lasciato perché la scelta di Francesco Acquaroli è avvenuta troppo in ritardo. Degli altri cinque, due sono esponenti dei Popolari per Ancona e non sembra abbiano dichiarato che si schiereranno con la sinistra. L’assemblea ha provveduto alla sostituzione dei nove dirigenti dimissionari, ricomponendo la direzione regionale con i quaranta membri iniziali. Siamo poi rimasti stupiti dalla posizione di Stefano Cencetti (l’ex coordinatore provinciale del Fermano si schiererà col candidato del centrosinistra, Matteo Ricci, ndr). Alle comunali di Osimo figura ancora tra i candidati di Viva Osimo, lista civica in appoggio alla candidata a sindaco di Fratelli d’Italia, Michela Staffolani. Ho letto che ha detto che se la legge glielo avesse permesso, si sarebbe già ritirato. Noi non abbiamo mai obbligato nessuno a restare".
Perché il confronto con il dem Matteo Ricci si è interrotto?
"La scelta di Acquaroli è stata influenzata anche dal confronto con Matteo Ricci, la cui impostazione politica è apparsa in più occasioni poco incline all’ascolto e al confronto costruttivo, con modalità percepite come non inclusive e talvolta divisive. Noti esponenti del Pd e di altri partiti politici della sinistra hanno fatto il resto con comportamenti chiaramente ostili. Acquaroli invece, oltre a tenere un comportamento sempre mite, semplice e umile, è stato disponibile all’ascolto e al confronto. E c’è convergenza rispetto al programma di Acquaroli. È una scelta non tanto di coalizione, ma di programma. La mozione a sostegno di Acquaroli è passata nell’assemblea, che resta sovrana nelle decisioni sulla linea politica, con un solo voto contrario, dettato non dalla scelta di campo, ma dalle perplessità di aggregare le altre forze centriste".
Alle elezioni regionali vi presenterete con il simbolo o è previsto l’apparentamento?
"Le elezioni regionali sono una tappa difficile nel nostro percorso, perché la legge elettorale è di fatto maggioritaria e ci obbliga al bipolarismo. Noi guardiamo al 2027 per la costruzione della versione italiana del Ppe (Partito popolare europeo). Saremo presenti nella coalizione di centrodestra con il nostro simbolo. In questo senso, a partire dal prossimo appuntamento regionale, lavoreremo per collaborare con tutte le forze politiche che si riconoscono nel Ppe e si richiamano a quei valori. Se sarà possibile, auspichiamo pure di comporre una lista insieme".