ALFREDO QUARTA
Cronaca

Osimo, antipasto di regionali. Ricci: "Sfratto alla destra". Acquaroli: non cambia nulla

Dopo le dimissioni del sindaco Pirani, il centrosinistra si riprende la città al primo turno. Il presidente: "Vicenda surreale, ma a settembre la sfida sarà completamente diversa".

Dopo le dimissioni del sindaco Pirani, il centrosinistra si riprende la città al primo turno. Il presidente: "Vicenda surreale, ma a settembre la sfida sarà completamente diversa".

Dopo le dimissioni del sindaco Pirani, il centrosinistra si riprende la città al primo turno. Il presidente: "Vicenda surreale, ma a settembre la sfida sarà completamente diversa".

Il centrosinistra marchigiano torna a sorridere dopo una serie di bocconi amari che ha dovuto digerire, non ultimo la storica sconfitta nel capoluogo di regione, e lo fa a Osimo, dove ha potuto issare la bandiera sul palazzo comunale con la vittoria di Michela Glorio al primo turno. Tutto questo grazie al suicidio politico del centrodestra, che appena un anno fa festeggiava per avere strappato al Pd la guida della città dopo dieci anni.

Il voto nella città dei "senza testa" era il primo, e ultimo, banco di prova in vista delle elezioni regionali in programma a settembre ("il 21 o il 28", dice il governatore Acquaroli) e in molti hanno voluto dare a questa tornata elettorale un significato che forse va oltre la realtà. "Questa vittoria è un avviso di sfratto al centrodestra", ha detto lunedì sera Matteo Ricci, candidato governatore del Pd.

La realtà racconta che quella di Osimo è una storia fatta di ripicche, gelosie, guerre con vista sulle elezioni regionali che ha sgretolato il centrodestra, che si è presentato diviso e monco (ad esempio, l’Udc e le Civiche di Latini non hanno preso parte alla tornata elettorale). Sul fronte opposto, la Glorio ha potuto contare su una coalizione "XXL" extralarge, dai Popolari a Italia Viva fino ai Cinque Stelle, che ha dato i suoi frutti. Ecco, semmai l’indicazione che è arrivata, anche con vista sul voto di settembre, è quella che solo uniti si vince o ci si può provare. Una lezione che, di solito, era il centrosinistra a non riuscire a capire, mentre in questo caso è stato il centrodestra a doverci fare in conti.

Ma Ricci, giustamente, ha voluto comunque cogliere al balzo la vittoria della Glorio. "Michela ci ha creduto fino in fondo – ha detto –, non si è arresa dopo la sconfitta di qualche mese fa e ha dato una risposta di popolo ai fallimenti e allo spettacolo indecoroso del centrodestra, che i cittadini di Osimo non meritavano. Uniti si vince, è un avviso di sfratto per Acquaroli".

E il governatore? Ovviamente non è contento di quanto accaduto dopo avere cercato di evitare le dimissioni dell’ex sindaco Pirani, eletto proprio col centrodestra. "Credo sia l’epilogo naturale di una vicenda che a me è sembrata surreale. Anche se speravo in un risultato diverso, credo che fosse inevitabile questo epilogo". Poi Acquaroli replica al futuro contendente Ricci. "In questi anni – dice il presidente – di passi importanti il centrodestra ne ha fatti tanti, in tantissime città. Il saldo è nettamente positivo rispetto a quando ho iniziato la campagna elettorale, cinque anni fa, e credo che le regionali siano una partita completamente diversa, rappresentano una sfida completamente diversa". Sulla scelta del presidente del Consiglio regionale, Dino Latini, Acquaroli è cauto: "Credo che non si vinca mai da soli e non si perda mai da soli. A mio avviso, la responsabilità e la colpa non è mai solo da una parte: come quando si vince il merito non è mai solo di una persona, quando si perde la colpa è di tutti. Abbiamo avuto tutti una parte in questa cosa".

"Rispetto al voto regionale ben poco cambia – chiude Acquaroli –. Andiamo a elezioni che rappresentano una sintesi su una comunità di un milione e mezzo di abitanti. C’è un’influenza delle elezioni amministrative, ma quando io ho vinto le elezioni, la regione era complessivamente stragovernata dal centrosinistra, eppure ho vinto".