
Tiene banco il caso Link Campus University, l’ateneo privato che intende attivare corsi di laurea in Medicina a Fano e...
Tiene banco il caso Link Campus University, l’ateneo privato che intende attivare corsi di laurea in Medicina a Fano e Ascoli, e in Odontoiatria a Macerata. Sulla base dell’istruttoria messa a punto dall’assessorato alla sanità, il presidente della Regione Francesco Acquaroli ha espresso il suo parere favorevole al percorso di autorizzazione. "Fermo restando che la decisione finale spetta al ministero – ha spiegato il vicepresidente Filippo Saltamartini -, nell’istruttoria si evidenzia l’interesse pubblico legato all’attivazione dei corsi, come avvenuto in altre regioni. Un interesse pubblico che si declina lungo direttrici diverse. La prima è la carenza di medici".
Intanto i rettori marchigiani John McCourt, Graziano Leoni, Giorgio Calcagnini e Gian Luca Gregori, rispettivamente al timone delle università di Macerata, Camerino, Urbino e Politecnica delle Marche, continuano ad esprimere la propria contrarietà. Il 13 gennaio avevano richiesto un incontro in Regione, che è avvenuto venerdì. "Per quasi due ore abbiamo espresso le nostre perplessità, pur comprendendo le difficoltà del sistema sanitario regionale – ha spiegato McCourt -. Abbiamo anche dato la nostra disponibilità ad aprire nuovi corsi, sostenuti dalla Regione, se dovessero essere necessari. Personalmente dubito che l’arrivo di un’università privata possa risolvere i noti problemi della medicina e le carenze di personale. Anzi, credo sia una pia illusione immaginare che ai proprietari di Link stia realmente a cuore il benessere delle Marche e dei suoi studenti universitari, visto che, almeno nel mio caso, non hanno mai cercato un dialogo per discutere questa proposta. Sul sito di Link si legge che i loro corsi di medicina costano quasi 20mila euro all’anno, una cifra fuori dalla portata della grande maggioranza delle famiglie marchigiane". Il rettore evidenzia come le università pubbliche facciano "salti mortali per non aumentare le tasse universitarie e per mantenere la No Tax Area, a beneficio delle famiglie a reddito basso che desiderano iscrivere i loro figli all’università (circa il 40% di tutti gli iscritti)".
Della stessa opinione il collega dell’università di Camerino, Leoni: "Noi rettori siamo allineati a pensare che sia innaturale un inserimento fatto in questo modo. Verrebbe a insediarsi una realtà con caratteristiche profondamente diverse dalle università tradizionali". Dubbi anche da parte del dottor Romano Mari, presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Macerata: "No alle lezioni a distanza. I corsi vanno legati agli ospedali, ma a Macerata ad esempio non c’è un reparto di Odontostomatologia".