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Rebus affitti brevi: "Vanno incentivati quelli a lungo termine"

Il Covid ha lasciato una ferita profonda nei proprietari degli immobili. Il blocco per due anni degli sfratti, fino al...

Il Covid ha lasciato una ferita profonda nei proprietari degli immobili. Il blocco per due anni degli sfratti, fino al 2022, anche di quelli emessi per morosità nei due anni precedenti, ovvero nel 2018, ha causato ad alcuni proprietari perdite per decine di migliaia di euro non compensate da alcun ristoro. Gli affitti brevi e turistici vengono per questo oggi visti da molti proprietari come un’opportunità. Uno scenario in evoluzione di cui parliamo con Stefano Tornimbene presidente di Uppi, Unione piccoli proprietari immobiliari, della provincia di Pesaro.

L’opportunità del mercato degli affitti brevi e delle locazioni turistiche confligge con le disponibilità di locazioni a lungo termine?

"Come associazione non favoriamo lo sviluppo degli affitti brevi e non facciamo questo tipo di contratti. Va detto però che questo nuovo mercato rappresenta un’opportunità per i proprietari che non può essere negata. Questo non vuol dire che non ci siano spazi per poterla regolamentare e aprire ragionamenti per trovare soluzioni che vadano nella direzione di incentivare la locazione a lungo termine. Certo è che quello che è accaduto durante il Covid non ha aiutato. Molti fra i nostri associati, dopo aver perduto cifre consistenti per morosità non più recuperate, hanno deciso di togliere definitivamente la casa dal mercato della locazione a lungo termine".

Come si potrebbe riportare la fiducia verso l’affitto lungo?

"Servono in primis garanzie contro la morosità. Su questo piano le istituzioni nei loro vari livelli di governo locale, regionale e nazionale potrebbero fare molto. Purtroppo, a causa anche delle crescenti difficoltà economiche che stiamo registrando in questi ultimi anni, quasi nessuno è in grado di dare una fideiussione e quindi le garanzie per chi mette un immobile in locazione sono davvero poche. Sul piano fiscale, la cedolare secca per i canoni concordati ha agevolato molto la disponibilità alla locazione di lunga durata. Bisognerebbe pensare anche in questo caso a nuove soluzioni".

Del tipo?

"Bisogna certo distinguere tra chi ha numerosi appartamenti destinati agli affitti brevi, e quindi ha avviato un’attività di tipo imprenditoriale nel campo turistico e chi ha un solo appartamento destinato a questa funzione, magari ereditato dai genitori e che trova nella locazione breve un’integrazione al reddito".