Sanità Marche, falla nel cervellone Sirte: "Persi milioni di dati dei pazienti"

Referti e prescrizioni, il direttore dell’Asp 9: sparito lo storico dal sistema informatico. E le Ast chiedono di ricaricare tutto a mano

Falla nel cervellone della sanità  "Persi milioni di dati dei pazienti"

Falla nel cervellone della sanità "Persi milioni di dati dei pazienti"

Ancona, 24 marzo 2023 – Un incidente durante la manutenzione dell’impianto antincendio cancella milioni di dati della gran parte dei pazienti marchigiani (un milione e mezzo gli abitanti): referti, terapie, prestazioni e prescrizioni di presidi sanitari. Sono i dati gestiti dal sistema informativo Sirte, in uso prima all’Asur Marche e ora alle cinque nuove aziende sanitarie territoriali (Ast). Un cervellone che raccoglie e gestisce tutti i dati dei pazienti che accedono ai servizi territoriali: visite specialistiche ambulatoriali, assistenza domiciliare, strutture residenziali, consultori e servizi di salute mentale. Tutto, escluse le prestazioni ospedaliere. Del problema la Regione aveva dato informazione, ma a oggi non è stato ancora risolto, come denuncia Franco Pesaresi, direttore dell’azienda pubblica dei servizi alla persona Asp 9 (provincia di Ancona). Ciò ha spinto i vertici delle Ast a chiedere agli operatori delle strutture per anziani di reinserire manualmente i dati dei pazienti che oggi sono in carico. Nella piattaforma mancano infatti i dati storici: la Regione ci sta lavorando e questo richiede non soltanto tempo, ma anche molto denaro.

"L’evento disastroso avvenuto al Datacenter sanitario Sanzio della Regione Marche il 20 gennaio 2023 – spiegavano il 26 dello stesso mese dalla Regione – ha causato il danneggiamento del server che ospita alcune importanti banche dati, tra cui quella del sistema informativo Sirte. Nelle more del ripristino dei dati del sistema, si ritiene necessario avviare quanto prima le funzionalità di Sirte che garantiscono l’attività corrente, seppur senza la disponibilità dei dati storici. Si procede a riattivare gradualmente il sistema". "Non si conoscono le cause del danneggiamento – rimarca il direttore Pesaresi –, ma si conoscono invece le precauzioni che tutti i datacenter sono tenuti ad adottare: strategie chiamate di business continuity e disaster recovery, atte a prevedere e porre rimedio agli attacchi oppure a eventi disastrosi come questi".

"Sicuramente un piano è presente in Regione ed è in atto, in quanto dei software sono stati riavviati, e sono in atto delle azioni per recuperare anche i dati storici, ma per questa seconda attività sono già passati due mesi senza esito – aggiunge Pesaresi –. Tuttavia, un piano di business continuity dovrebbe prevedere la ‘continuità operativa’ e un ‘downtime’, ossia un accettabile tempo in cui le attività possono fermarsi senza arrecare danni, né disservizi. Nonostante il piano, però, i dati sono andati perduti: qualcosa nell’attuazione del piano non ha funzionato, oppure l’evento è stato più grave del previsto. La perdita dei dati di tutti i pazienti territoriali marchigiani rappresenta un danno enorme, dunque la speranza può solo essere quella che si riesca a recuperare tutti i dati storici perduti. I tecnici stanno lavorando da tempo su questo. Ma l’Ast Ancona ha chiesto agli operatori di ricaricare tutti i dati e di rifare le valutazioni di tutti i pazienti che sono presi in carico in questo momento. Solo nelle strutture per anziani delle Marche parliamo di seimila pazienti. Un lavoro immane che si sarebbe potuto evitare, vista la carenza di personale che c’è, e non risolve comunque il problema di tutti i dati perduti".