Terremoto nelle Marche, l’addio di Legnini: “28mila richieste di contributi per 10 miliardi di euro”

A giorni il passaggio di consegne con il nuovo commissario straordinario voluto dal governo Meloni, Guido Castelli: “Priorità ai borghi più remoti”

Iil commissario straordinario uscente alla ricostruzione post sisma, Giovanni Legnini

Iil commissario straordinario uscente alla ricostruzione post sisma, Giovanni Legnini

Ancona, 10 gennaio 2023 – “Sarò il primo tifoso della ricostruzione nei prossimi anni. La soddisfazione maggiore non è tanto per ciò che è stato fatto, ma per ciò che accadrà in virtù delle decisioni che sono state assunte. La necessità è garantire un futuro alle popolazioni terremotate”, così Giovanni Legnini saluta e ringrazia tutti gli attori della ricostruzione, durante il passaggio di consegne al neo commissario straordinario per la ricostruzione post-sisma del Centro Italia, Guido Castelli di Fratelli d'Italia (anche lui presente).

Tanti i sindaci collegati da remoto, per ringraziare Legnini (che resta comunque commissario straordinario per la ricostruzione di Ischia colpita dalla frana) e fare gli auguri al successore. “Trasparenza e partecipazione sono state le mie stelle polari in questi tre anni di incarico – ha detto Legnini -. Malgrado ostacoli come la pandemia, l’esplosione dei prezzi di mercato, l’irruzione del 110% su tutto il territorio nazionale (che ha attratto parecchi professionisti) e il caro energia, abbiamo raggiunto risultati importanti, grazie al lavoro di tutti. Ma moltissimo c’è ancora da fare”.

Ricostruzione nelle Marche: i numeri

La struttura commissariale ha quindi illustrato i numeri principali della ricostruzione a fine 2022, considerando tutto il cratere: 28mila richieste di contributi dai privati per 10 miliardi di euro (+27,7% sul 2021); le richieste sono pari al 54,9% di quelle attese (ne restano 23 mila) e al 51,5% in valore; 15.736 decreti di contributo concessi per 5,3 miliardi di euro (+29,4% sul 2021); 2,5 miliardi di importi liquidati alle imprese esecutrici (1 miliardo nel 2022); 8.318 cantieri privati conclusi per circa 20 mila singole unità immobiliari; 7.333 cantieri privati attualmente aperti; 2.500 interventi pubblici finanziati con 3,6 miliardi, tra cui 450 scuole per 1,4 miliardi; 1.251 interventi su chiese e edifici di culto finanziati per 800 milioni; somme erogate per le opere pubbliche per 935 milioni di euro a fine 2022 (+67% sul 2021).

Regole e sfide

“Tra gli insegnamenti che ho tratto dal mandato – ha aggiunto Legnini –, la necessità di un quadro di regole chiare, norme primarie e secondarie con attribuzione di responsabilità precise sul fronte pubblico e privato. Basti pensare che se nel 2019 la durata media di un procedimento era di 583 giorni, oggi la media è di 130 giorni (dalla presentazione della domanda alla concessione del decreto di contributo). C’è poi la sfida nella sfida: la ricostruzione dei Comuni più distrutti. Dovrebbe essere anche ampliata la platea dei professionisti da stabilizzare, i tecnici di Usr e Comuni”.

Castelli: “Priorità ai borghi remoti”

“Manterremo questo sistema operativo – è intervenuto il neo commissario Castelli , incentrato sulla collaborazione e sul dialogo, magari rafforzandolo se possibile. La ricostruzione è fatta di relazioni, è frutto di cooperazione. Vivo questa realtà dalle 3.36 del 24 agosto 2016, quando ero sindaco di Ascoli. Tra le priorità, ora dobbiamo concentrarci sui borghi più colpiti e meno facili da raggiungere”.

Il sindaco di Treia: “Servono più risorse”

Il sindaco di Treia (Macerata) Franco Capponi, tra i rappresentanti Anci regionali in cabina di coordinamento, ha chiesto di far prevalere “l’unitarietà di azione all’appartenenza politica” e di convincere il governo a concedere le risorse mancanti per la ricostruzione e implementare i finanziamenti del Pnc (Piano nazionale complementare). E ha chiesto di non smantellare (al di là del commissario) l’attuale struttura commissariale, “per non perdere mesi se non anni di tempo”.