Crac Banca Marche, chi è stato condannato e chi è stato assolto

Il processo di primo grado si conclude dopo 60 udienze con sei condanne e sei assoluzioni. Cosa sappiamo dei risarcimenti

Banca Marche (archivio)

Banca Marche (archivio)

Ancona, 23 gennaio 2023. - Sei condanne per bancarotta fraudolenta e altrettante assoluzioni, si è concluso così il processo di primo grado per il crac di Banca Marche e della controllata Medioleasing.

Il collegio penale, presieduto da Francesca Grassi, ha sostanzialmente accolto le richieste dell'accusa, ma solo per il direttore generale e le figure apicali amministrative dell'istituto.

Massimo Bianconi (direttore generale) è stato condannato a 10 anni e 6 mesi di carcere, Stefano Vallesi (vicedirettore generale dell'Area Mercato) a 9 anni, Massimo Battistelli (ex capo area crediti) a 4 anni e 10 mesi, Giuseppe Paci (capo concessione crediti) a 5 anni e 8 mesi, Giuseppe Barchiesi (direttore generale di Medioleasing) a 7 anni e 6 mesi, Daniele Cuicchi (capo servizio commerciale Medioleasing) a 4 anni e 6 mesi.

Bianconi, Vallesi, Paci e Barchiesi sono stati condannati anche alla pena accessoria dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici; 5 anni di interdizione per Battistelli e Cuicchi.

Tutti gli imputati condannati dovranno risarcire le parti civili dei danni patiti (3.500 persone, ndr), che saranno liquidati in separata sede e al pagamento di una provvisionale nella misura del 5% dell'importo nominale dei titoli finanziari posseduti. A

Assolti in sei da tutte le accuse, bancarotta e falso in bilancio perché il fatto non costituisce reato: Michele Ambrosini (presidente di Banca Marche), Giuliano Bianchi e Bruno Brusciotti (componenti il consiglio di amministrazione) e Tonino Perini (presidente del cda), Paolo Arcangeletti (dirigente di Manca Marche) e Claudio Dell'Aquila (vicedirettore generale di Banca Marche).

Anche gli altri 6 condannati per la bancarotta sono stati assolti dall'accusa di falso in bilancio, per la quale la procura aveva chiesto condanne.

Dopo 60 udienze, iniziate il 5 settembre 2019 con un rinvio a causa dello sciopero delle camere penali, si è dunque concluso dopo circa 6 ore di camera di consiglio il processo di primo grado per il default dell'istituto di credito marchigiano, che aveva 44 mila azionisti.