Il mondo ama il made in Marche: export boom, il migliore in Italia

Nel 2022 crescita del 22% (82% considerando il farmaceutico del Piceno): affari per 23 miliardi

Gino Sabatini è presidente di Camera Marche e vice presidente di Unioncamere

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Ancona, 15 marzo 2023 – Stando al dato nudo e crudo le Marche hanno esportato nel 2022 per un totale di 22 miliardi e 939 milioni di euro, con una crescita dell’82% rispetto al 2021. Un vero e proprio boom da Silicon Valley dei tempi d’oro. Ma sopra questo dato ci sono i 9 miliardi e mezzo che arrivano dallo stabilimento della multinazionale americana dei medicinali Pfizer di Ascoli Piceno. Epurato questo dato, comunque, la regione ha avuto un incremento del 22 per cento rispetto all’anno precedente, e quindi due punti sopra al dato nazionale. I numeri dell’export marchigiano, elaborati dalla Camera di Commercio regionale, dicono che tutta la produzione che è stata persa con la Russia è stata ampiamente recuperata sia nei mercati statunitensi che in Asia. Con l’Inghilterra che ha quadruplicato le importazioni rispetto allo scorso anno superando il miliardo e 800 milioni di euro.

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"I dati ci incoraggiano – dice il presidente camerale Gino Sabatini – : questo risultato è una buona notizia che ci fa affrontare i prossimi mesi con più fiducia sapendo che la situazione resta fluida e potranno esserci difficoltà e stalli. Intendiamo attrezzare i nostri imprenditori con ulteriori voucher internazionalizzazione ed integrare le misure già previste insieme all’assessore regionale Andrea Antonini e presentate ad inizio anno. Con adeguati propulsori, le nostre imprese possono davvero volare verso tutti i mercati. Questo sarà l’anno in cui si potrà tornare a fare affari in tutto il mondo". I fatturati all’estero sono cresciuti in tutte le cinque province delle Marche: Ancona (+27,2%), Macerata (+21,7%), Fermo (+33,1%), Pesaro Urbino (+15,4%). Fino ad Ascoli Piceno dove l’export è salito del 503%.

Sulla scorta di questi dati il presidente di Confindustria Marche Roberto Cardinali commenta: "Nonostante le difficoltà che le imprese devono affrontare quotidianamente, l’industria manifatturiera marchigiana continua a essere il motore economico della regione. Per mantenere e accrescere la presenza delle nostre produzioni sui mercati internazionali, per far ripartire gli investimenti nella digitalizzazione, in innovazione e ricerca, nella sostenibilità ambientale e nella formazione di nuove figure professionali è necessario garantire che le risorse messe a disposizione dal Pnrr e dalla nuova programmazione comunitaria 2021-2027 vengano utilizzate e si traducano in una crescita tangibile del Pil regionale".

La prima voce dell’esportazione della regione riguarda i macchinari e le apparecchiature con 2 miliardi e 424 milioni, seguita dal tessile abbigliamento e pelli con 2 miliardi e 367 milioni (+ 31%) con le calzature che battono i dati del 2019 con un miliardo e 371 milioni (+34%). Da sottolineare anche le performance del secondo polo italiano della nautica perché la Regione triplica i dati del 2021 con oltre un miliardo di euro di imbarcazioni vendute all’estero.