Occupazione e lavoro nelle Marche, Bankitalia: "Ripresa, ma aumenta l'incertezza"

Cala la disoccupazione e si recuperano i consumi. Riprendono anche mutui e prestiti ad imprese e famiglie. Ma c'è sfiducia a causa dei forti rincari

Ancona, 14 novembre 2022 - Secondo l'ultimo studio di Bankitalia, nelle Marche il recupero dell'occupazione iniziato lo scorso anno è proseguito. 

Studio Bankitalia Marche su occupazione lavoro
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L'analisi ha infatti rilevato che, nel primo semestre, il numero di lavoratori è aumentato capillarmente in diversi settori, sia per quanto riguarda il subordinato che quello autonomo. Per quanto riguarda i contratti di lavoro dipendente, il saldo cumulato tra assunzioni e cessazioni nel settore privato non agricolo si è mantenuto su livelli superiori rispetto al 2021 fino a giugno, per poi rallentare tra luglio e agosto sino, ad attestarsi sugli stessi valori a quelli dell'anno precedente. In più, dall'analisi di Bankitalia emerge che i rapporti lavorativi a tempo indeterminato hanno beneficiato delle stabilizzazioni dei numerosi contratti a termine avviati precedentemente. Agli incrementi dei tassi di occupazione e di partecipazione si è associato inoltre un calo del tasso di disoccupazione. Da qui, il ricorso alle integrazioni salariali si è notevolmente ridotto.

Il generale miglioramento dell'occupazione ha sostenuto i redditi delle famiglie e favorito ulteriormente il recupero dei consumi. Quest'ultimo, tuttavia, sulla base delle stime disponibili, mostrerebbe un rallentamento nell'anno in corso proprio a causa dei forti rincari; e con la perditasi avverte un peggioramento del clima di fiducia dei consumatori. Per quanto riguarda il mondo finanziario, nella prima metà del 2022  è proseguita la crescita dei prestiti bancari alla clientela residente in regione. I prestiti alle imprese hanno accelerato, riflettendo la dinamica di quelli erogati alle aziende di maggiore dimensione; mentre i finanziamenti alle famiglie sono aumentati, sia per quanto concerne i mutui per l'acquisto casa, sia il credito al consumo. Dallo studio, si legge che la qualità del credito alle imprese non ha finora mostrato segnali di peggioramento, nonostante il venir meno della moratoria pubblica alla fine dello scorso anno. Il tasso di deterioramento del credito alle famiglie è sceso ancora, mantenendosi su bassi livelli nel confronto storico.

Ad ogni modo, i depositi bancari di famiglie e imprese hanno rallentato, dopo l'intensa espansione connessa con l'accumulo di liquidità a scopo precauzionale avvenuta durante la pandemia. Il valore di mercato del portafoglio e dei titoli delle famiglie a custodia presso le banche si è ridotto, conclude il rappporto di Bankitalia, risentendo delle turbolenze sui mercati finanziari.