Giunta Acquaroli un anno dopo. Il selfie del governatore: "Rilanciamo le Marche"

Il presidente fa il bilancio di un anno: "Tanti progetti nonostante le difficoltà. Ma ora il Governo ci deve ascoltare sui fondi del Pnrr"

Giunta Acquaroli, un anno dopo

Giunta Acquaroli, un anno dopo

Ancona, 19 ottobre 2021 - "Un anno che è volato via, pieno di difficoltà ma anche esaltante per i progetti che abbiamo messo in piedi". Il governatore delle Marche Francesco Acquaroli fa il punto dopo dodici mesi sul ponte di comando di Palazzo Raffaello attorniato dalla sua giunta.

"I primi sette mesi sono stati molto complicati per la pandemia che abbiamo affrontato al meglio anche sul fronte dei vaccini, quelli successivi ci hanno visto impegnati al massimo per ridare ossigeno all’economia, al turismo, insomma a quella ripartenza che segnava anche un senso di comunità che si era perso".

Nella parole di Acquaroli traspare un senso si soddisfazione, ma qualcosa che non va c’è eccome: "Abbiamo un’opportunità irripetibile con i fondi del Pnrr ma c’è un coinvolgimento delle Regioni più che altro burocratico e non sulla tipologia di spesa e sulle linee di indirizzo, e questo limita la nostra possibilità di portare un contributo. Il Piano deve rappresentare un’opportunità importante per i territori e per questo vorremmo portare al governo e a tutte quelle che sono le istituzioni sovraordinate la voce dei territori, dei marchigiani e delle nostre imprese".

Autorità portuale

Altra questione per la quale il governatore sembra alquanto perplesso. Motivo? L’Autorità di sistema portuale del Medio Adriatico con sede ad Ancona attende ancora di conoscere chi sarà il nuovo presidente. «Attendiamo di conoscere i nomi che il ministro alle Infrastrutture Giovannini ci proporrà per poter iniziare a discutere. Al momento non abbiamo nulla. Da parte mia ho sempre dato massima disponibilità, anche col precedente ministro, ma siamo in una fase di stallo. E questo incide anche sul rilancio del sistema logistico e intermodale regionale per il quale abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa porto-aeroporto-interporto ma che per diventare operativo attende l’arrivo del nuovo presidente dell’Authority».

Infrastrutture

Altro nodo dolente per Acquaroli è quello delle infrastrutture. «Siamo molto indietro, c’è un isolamento reale che si cerca di superare, ma la per la Fano-Grosseto sono molto preoccupato, c’è un immobilismo assurdo. Si parla ancora di come realizzare la strada, se a due o quattro corsie. Nel primo caso avremo una strada già vecchia. Fatichiamo a vedere quei passi in avanti che avremmo voluto vedere nonostante le Regioni Toscana, Umbria e Marche l’abbiano individuata come infrastruttura prioritaria. Noi abbiamo ritardi infrastrutturali che pesano tantissimo in termini di competitività».

Sanità

Capitolo a parte la Sanità che segna la discontinuità più forte col passato: «Abbiamo fermato il modello degli ospedali unici – dice Acquaroli –. Non crediamo ad un modello di sanità centralizzata basato sull’ospedale unico. Vogliamo tornare a una rete ospedaliera policentrica con dialogo tra la rete ospedaliera e i territori. Abbiamo avviato il percorso per il nuovo Piano socio-sanitario e credo che nei prossimi 6-8 mesi si entrerà nel vivo della definizione. Non è questione di un mese in più o in meno ma di andare a definire, senza tempi biblici, un Piano che sia punto di riferimento reale per i marchigiani nei prossimi anni. Intanto abbiamo commissionato uno studio sui fabbisogni sanitari delle Marche».

Turismo: "Respiro mondiale dopo Mancini"

l turismo può essere considerato il fiore all’occhiello di questi primi dodici mesi di governo Acquaroli. Dalla scelta del testimonial, quel ct della nazionale Roberto Mancini diventato campione d’Europa, ai numeri record in termini di presenze tra luglio e agosto. Ma per il governatore questo è solo l’inizio: c’è da potenziare la destagionalizzazione, grande attenzione alle aree interne, ai borghi e poi la creazione dell’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione che vedrà la luce nei prossimi mesi.

Terremoto: cento milioni per le opere viarie

La ricostruzione post sisma ha dato segnali importanti, ma dopo oltre 5 anni non dobbiamo pensare che sia ripartita in maniera definitiva». È la constatazione del presidente Acquaroli. «Sono stati superati gli ostacoli più importanti, ci sono stati interventi anche legislativi che finalmente consentono poteri straordinari, le ordinanze del commissario Legnini che hanno messo un po’ di ordine. Oggi la ricostruzione ha dato dei segnali, ma dobbiamo lavorare di più e meglio. Siamo riusciti a far destinare 100 milioni di euro per la progettazione delle infrastrutture viarie, fondamentali per togliere questi territori dall’isolamento. Sono risorse che da sole non bastano, ma riteniamo che siano un punto di partenza importante».