Mascherine all'aperto nelle Marche, Acquaroli: "Pronti a renderle obbligatorie"

Davanti all’impennata di contagi che non diminuisce, il presidente non esclude una nuova ordinanza regionale

Francesco Acquaroli, presidente delle Marche, è pronto a una ordinanza sulle mascherine

Francesco Acquaroli, presidente delle Marche, è pronto a una ordinanza sulle mascherine

Ancona, 3 dicembre 2021 - Mascherine obbligatorie all’aperto e vaccino anti-Covid anche per i minori di 12 anni. E’ ciò a cui sta pensando la Regione Marche: "Ma per il momento non abbiamo assunto alcuna decisione in merito, restiamo a totale disposizione degli input che arriveranno dal governo e dal Cts (il Comitato tecnico-scientifico, ndr), e ci adegueremo al loro indirizzo".

E’ quello che ha detto ieri il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli a margine della presentazione di un nuovo spazio all’interno della struttura di psichiatria dell’ospedale anconetano di Torrette. La pandemia morde sempre di più e le novità potrebbero essere dietro l’angolo. Sulla questione specifica delle mascherine è abbastanza possibilista: "Se sarà necessario, e i dati sulla pandemia nelle Marche vanno in questa direzione, siamo pronti a firmare l’ordinanza che prevede l’obbligo dell’uso della mascherina all’aperto – ha confermato Acquaroli – Faremo tutto con la massima tempestività e se capiremo, assieme al nuovo manager della sanità Armando Gozzini, di trovarci davanti alla necessità di attivare il provvedimento lo faremo all’istante. La valutazione è in corso a ogni livello visto che la curva pandemica non accenna a diminuire la sua forza, dai contagi all’ospedalizzazione. Per il momento, ma le cose potrebbero cambiare in fretta, aspettiamo di confrontarci con il governo e anche con le altre regioni, sempre in attesa di indirizzi specifici a livello ufficiale. L’attenzione generale è al massimo".

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Dal 6 dicembre prossimo alcuni sindaci hanno già emesso l’ordinanza per l’obbligo dell’uso della mascherina all’aperto, altri per lo stesso uso ma solo in presenza di assembramenti e di potenziali pericoli per il contagio. Tutti i prefetti delle Marche, sotto il coordinamento di quello di Ancona Darco Pellos, come prefetto di capoluogo di regione, in accordo con i vertici delle forze di polizia, ha già presentato il piano operativo in vigore dal 6 dicembre prossimo a causa del cosiddetto ‘Super green pass’.

Più controlli sui trasporti, nei locali e nelle attività più frequentate. Il governatore delle Marche ha preso atto e applaudito alla misura, ma per lui al momento la priorità è quella legata alle vaccinazioni: "Ben vengano i controlli più ferrei disposti dalle prefetture – ha aggiunto Acquaroli – la nostra attenzione, tuttavia, è sulla ripartenza a grande velocità della campagna vaccinale. Soltanto ieri (mercoledì, ndr) sono state inoculate oltre 12mila dosi. Iniziano a essere numeri elevati che preludono a una lunga stagione vaccinale". Sul via libera dell’Aifa ai vaccini per i bambini da 5 a 12 anni Acquaroli è abbastanza tiepido, anche se altre regioni hanno già dato l’ok alle prenotazioni per il vaccino ai bambini dal 13 dicembre prossimo: "Non credo sia ipotizzabile creare un hub specifico per questa fascia di età. È vero, l’agenzia internazionale del farmaco ha dato il suo parere favorevole all’inoculazione, ma questo è accaduto soltanto da poche ore non ho ancora avuto modo di confrontarmi con l’assessore Saltamartini sul tema. Lo faremo presto. Ripeto, anche qui attendiamo le mosse del ministero competente e del Cts e poi l’orientamento operativo delle singole aziende ospedaliere. In questa fase, lo ribadisco, siamo molto attenti alla campagna per la dose di richiamo".  

Intanto la curva dei contagi cresce costantemente nella regione e a Pesaro perché il covid entra anche nelle famiglie dei vaccinati pur non causando forme gravi. Queste invece si hanno soprattutto con i non vaccinati per i quali c’è un’alta incidenza dei ricoveri con occupazione dei reparti subintensivi e delle terapie intensive, almeno a Pesaro dove sono stati messi in parcheggio gli interventi chirurgici programmati per mancanza di personale. Ed è una situazione che sta creando un’altra conseguenza: lo stress dei sanitari, ormai esausti. E senza turn over