Moreno Cedroni: "Vietare di bere il caffé al banco è un attacco ai bar italiani"

Lo chef pluristellato e presidente Fipe Confcommercio: "Provvedimento punitivo ingiustificato anche sotto il profilo scientifico"

Moreno Cedroni, chef stellato ed esponente di Confcommercio

Moreno Cedroni, chef stellato ed esponente di Confcommercio

Ancona, 1 maggio 2021 -  Niente caffè al bar, lo chef stellato Moreno Cedroni: "È un attacco al sistema italiano". "Con l’emergenza sanitaria ci siamo dovuti reinventare per farci trovare pronti –spiega lo chef – saremo pronti, attrezzati, allineati alle disposizioni del Governo, perché il cliente deve, prima di tutto, sentirsi al sicuro. Al momento Anikò è aperto solo per gli aperitivi, non sfruttiamo la possibilità di allungarci fino alle 22, è ancora troppo freddo". Moreno Cedroni non è solo uno chef innovativo, un architetto di sala, uno specialista della mise en place con trentasei anni di attività alle spalle, l’inventore del sushi all’italiana è anche presidente di Fipe Confcommercio Marche Centrali, associazione che ha acceso i riflettori sulle consumazioni al bancone del bar, tipiche della tradizione italiana.

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Un caffè mordi e fuggi al mattino prima di arrivare al lavoro, ma anche un cappuccio e una brioche, mentre si scambiano due parole con il barista di fiducia. Abitudini a cui gli italiani hanno rinunciato per quasi un anno, snaturando così quello che è un vero e proprio ‘sistema italiano’. "È un attacco al modello di offerta del bar italiano – dichiara Moreno Cedroni, presidente di Fipe Confcommercio Marche Centrali- che si differenzia da quelli degli altri Paesi proprio perché basato sul consumo al banco. Un provvedimento punitivo ingiustificato anche sotto il profilo scientifico sui rischi sanitari che si corrono. Anzi la scienza continua a sostenere che il rischio di contagio cresce con l’aumento del tempo di contatto".

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Riflettori accesi sulla circolare del 24 aprile 2021 con cui il Ministero dell’Interno ritiene che il DL "Riaperture" vieta ai bar la possibilità di effettuare la somministrazione al banco è giuridicamente incomprensibile e non ha alcun fondamento di sicurezza sanitaria: il decreto non esclude espressamente il consumo al banco ma, al contrario, ha voluto specificare con quali modalità può avvenire il consumo al tavolo, esclusivamente all’esterno fino al 31 maggio. "In zona gialla i bar hanno sempre avuto la possibilità di effettuare la somministrazione al banco anche in virtù del fatto che si tratta di un consumo veloce, che non implica una lunga permanenza all’interno degli esercizi" - conclude lo chef – Per gustarsi un caffè al bancone e tornare quindi alla normalità, bisognerà attendere il 1 luglio, mentre la somministrazione al tavolo al chiuso sarà possibile dal 1 giugno.