Noemi Bartolucci, la rabbia dello zio: "Non si può morire a 17 anni per fiumi mai puliti"

La ragazza travolta a Barbara mentre era in auto con la mamma Brunella: di lei ancora nessuna traccia. Il fratello Simone invece si è salvato aggrappandosi a un albero

Simone e Noemi Bartolucci con mamma Brunella: lui salvo, lei morta, la madre dispersa

Simone e Noemi Bartolucci con mamma Brunella: lui salvo, lei morta, la madre dispersa

Barbara (Ancona), 18 settembre 2022 - "Dire che Noemi era speciale è riduttivo. Non posso pensare che la sua vita si sia spezzata in questo modo. È inaccettabile". Non si dà pace Massimo Baldi, cugino di primo grado di Brunella Chiù, la mamma 56enne dispersa a Barbara, e dunque zio della figlia di Brunella, Noemi Bartolucci, la 17enne trovata morta e identificata soltanto nella serata di venerdì: madre e figlia trascinate via dalla furia dell’acqua. Un lutto indicibile per i parenti della vittima. Si fa fatica a pensare che la giovane studentessa, solare e unica, non ci sia più. Per Massimo, Noemi aveva il fuoco dentro, che è stato spento dall’acqua e dal fango che l’hanno travolta in auto assieme alla madre. Brunella la cercano ancora, in ogni anfratto del Nevola, tra le cataste di tronchi e i punti più profondi. Le speranze che sia viva si riducono al lumicino.

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Massimo Baldi, che sensazioni ha su Brunella?

"Non mi sono mai aggrappato alla fede in queste situazioni, non credo ai miracoli. Purtroppo temo siano esaurite le possibilità di riavere indietro Brunella come la conoscevamo. È una tragedia assoluta, siamo disperati e come non bastasse avevamo già ricevuto la notizia di Noemi. Uno strazio. Non si può morire così, ma fatemi dire una cosa".

Prego...

"Sono considerazioni personali, ma un dramma come questo si poteva evitare. Se fossero stati puliti i fiumi non sarebbe successo. Si parla troppo dell’acqua di sei mesi caduta improvvisamente. Un fenomeno eccezionale, certo, e che ha travolto anche mia cugina Brunella e mia nipote Noemi. Ma se avessero rimosso per tempo gli alberi e i tronchi, questi non avrebbero fatto da sbarramento quando hanno raggiunto il ponte di contrada Coste, là dove il Nevola è esondato e ha seminato morte e distruzione. Ci sono leggi dello Stato sbagliate, anche per quanto riguarda la manutenzione dei letti e degli argini dei fiumi. Burocrazia che blocca lavori che in realtà sono semplici e non rimandabili. C’è lontananza della politica dai problemi reali, stanno chiusi nei palazzi e non conoscono le criticità del territorio. No, una ragazza di 17 anni non può morire così".

C’erano già state altre alluvioni nella zona dove vivevano Brunella, Noemi e suo fratello maggiore Simone, miracolosamente sopravvissuto?

"Certo, l’acqua è arrivata tante volte. Ma mai con questa furia. Tant’è che al pianterreno di casa non tenevano nulla".

Ha parlato con Simone?

"Sì, stamattina (ieri). Era ancora sotto shock per l’accaduto. Gli ho garantito totale appoggio e mi ha confermato che ha ricevuto centinaia di messaggi di gente che voleva aiutarlo ed è pronta a tendergli la mano, se dovesse rimanere solo e arrivassero tremende conferme su Brunella. C’è stata una solidarietà unica".

La casa è distrutta?

"Il pianterreno sicuro: è invaso dal fango. L’acqua superava i due metri, arrivava al bordo superiore della finestra".

Ci dica di Noemi, che ragazza era?

"Penso sempre una cosa di lei: aveva una voglia incredibile di vivere. Era la gioia a persona, la disponibilità e la bontà. Parlava del futuro e dei progetti, non faceva voli pindarici. Dopo il liceo le sarebbe piaciuto diventare un’estetista. Rappresentava la concretezza, nonostante fosse ancora molto giovane. Frutto dell’educazione che le ha dato mia cugina Brunella".