
L’europarlamentare dem Matteo Ricci e l’ex governatore Gian Mario Spacca
Lo sgambetto è servito. Mentre infatti a Civitanova l’assemblea regionale di Base Popolare votava senza sorprese sotto la regia dell’ex governatore Gian Mario Spacca e del fedelissimo Raimondo Orsetti il documento – approvato in una direzione da fuochi artificiali – che schiera il movimento (o quel che resta, al netto di dimissioni e diaspore) col centrodestra del governatore Francesco Acquaroli, a Pesaro transfughi "provenienti da tutte le province" (così nella nota) incontravano l’eurodem Matteo Ricci, candidato del centrosinistra, in versione di guastatore oltre le linee nemiche. Risultato: un rimpallo a distanza di comunicati, accuse e rivendicazioni sull’asse Civitanova-Pesaro, con l’effetto collaterale (cercato da Ricci) di annacquare in un minestrone di polemiche incrociate il sostegno di Base Popolare ad Acquaroli alle elezioni regionali – "una scelta di campo chiara e decisa" – anche nel giorno dell’annuncio ufficiale.
Tanto che il movimento guidato da Spacca (che per inciso ha fatto sapere di non avere nessuna intenzione di dimettersi da presidente, "voci infondate") s’è dovuto affrettare a precisare che "questa è la posizione ufficiale, ratificata dall’assemblea che è sovrana, altre iniziative sono da intendersi a carattere personale", in risposta a quanto invece stava accadendo in contemporanea a Pesaro, dove al tavolo con Ricci c’erano tra gli altri gli ex Stefano Cencetti (già fondatore, tesoriere e legale rappresentante di Bp, dimissionario coordinatore fermano), Heidi Morotti, ex assessora pesarese, della lista civica ’Il Faro’, e Francesca Crespini, consigliera comunale di Urbino.
"Questa è la vera base popolare – l’affondo provocatorio di Ricci da Pesaro –. A Spacca è rimasto soltanto il vertice che, sperando in due poltrone, va a destra. La base di Base Popolare sta con noi e vuole il cambiamento. Chi ha costruito dal basso un progetto civico e moderato non si riconosce in chi cerca accordi a destra per interesse personale. Le Marche hanno bisogno di discontinuità, serietà e una visione inclusiva che metta al centro i cittadini e la base di Base Popolare lo sa bene, per questo sarà con noi". La replica secca arriva da Civitanova a stretto giro. "Il progetto di Acquaroli è il più coerente con i contenuti della nostra piattaforma programmatica, in quanto fondato su regole condivise e una visione futura che renda protagonisti territori e comunità locali", scrive Bp, che fa anche sapere di avere approvato programma, documento politico e codice etico. "Con soddisfazione ho registrato una convinta adesione di tutti i presenti al percorso indicato fin dalla nascita da Base Popolare e un’unanime condivisione delle scelte – dice Orsetti, coordinatore regionale –. Noi andiamo avanti. Con chi ci crede davvero e con chi ha voglia di fare e costruire".
Alessandro Caporaletti