GIACOMO GIAMPIERI
Politica

Il testa a testa nelle Marche. Acquaroli avanti, ma tanti indecisi

La forbice vede Ricci staccato di cinque punti. Quasi la metà degli elettori non sa cosa fare. Il centrodestra: "È la conferma del buon governo di questi anni". Il centrosinistra: "No, siamo appaiati"

Francesco Acquaroli, nato il 25 settembre 1974, è il governatore delle Marche. A destra Matteo Ricci

Francesco Acquaroli, nato il 25 settembre 1974, è il governatore delle Marche. A destra Matteo Ricci

Si votasse oggi per le elezioni regionali – 16 e 17 giugno scorsi, giornate nelle quali sono state effettuate le interviste – Francesco Acquaroli, governatore uscente di centrodestra e esponente di Fratelli d’Italia, sarebbe avanti nella corsa sul candidato del centrosinistra Matteo Ricci, europarlamentare Pd per "l’alleanza del cambiamento".

È emerso ieri dal primo sondaggio ufficiale sulle Regionali nelle Marche da quando sono ufficialmente in corsa i due candidati principali (si andrà al voto quasi certamente a inizio ottobre), commissionato dall’agenzia Dire ed effettuato da Tecnè. A favore di Acquaroli la forbice è tra il 50,5 e il 54,5 per cento. Per Ricci, invece, tra 45,5 e 49,5 per cento.

Quel che balza all’occhio, è anche la percentuale dell’astensione e degli incerti, che cuba complessivamente un 46 per cento. Se il sondaggio galvanizza il centrodestra ("Siamo esempio di buon governo"), nell’altra metà campo il centrosinistra non si deprime ("Siamo praticamente appaiati", il rovescio della medaglia). Tra i primi a farsi sentire il capogruppo di Fdi alla Camera Galeazzo Bignami, secondo il quale il sondaggio che vede avanti "il presidente Acquaroli di cinque punti rispetto al candidato di centrosinistra Ricci, è la conferma del buon governo a livello regionale del centrodestra e che i marchigiani apprezzano quanto fatto in questi anni e intendono ridare la loro fiducia alla Giunta uscente".

Seguito dalla collega e sottosegretaria al Mef, Lucia Albano ("Il buongoverno si misura nei fatti e Acquaroli ha dimostrato di saper guidare la Regione con serietà, concretezza e visione"), la senatrice e coordinatrice marchigiana di Fdi Elena Leonardi ("È evidente che la coalizione che sostiene Ricci per la presidenza regionale sia mossa più da una sete di potere che da reali intenzioni di fare il bene del territorio"), i deputati Stefano Benvenuti Gostoli (Il "dato evidenzia il buon governo regionale e i marchigiani hanno apprezzato la sua politica concreta", in riferimento ad Acquaroli) e Antonio Baldelli ("I marchigiani hanno capito da che parte sta la serietà e da quale, invece, abbondano solo slogan e teatrini elettorali"). Dà manforte anche l’alleato di Forza Italia, il commissario regionale e parlamentare Francesco Battistoni ("La sinistra rappresenta un passato che i marchigiani conoscono bene e che non vogliono più rivivere").

E dall’altro lato? L’ex sottosegretaria Pd Alessia Morani, in un video, avverte i suoi: "State pronti alla grande cassa di risonanza e di propaganda della destra". Per la segretaria regionale dem Chantal Bomprezzi è Acquaroli che "dovrebbe preoccuparsi". Analizza: "Con un margine di errore del 3,1 per cento, considerando che la forbice minima tra i due candidati è di un solo punto percentuale, ma soprattutto dopo un intero mandato da governatore con centinaia di milioni di Pnrr ottenuti non grazie alla filiera, è praticamente appaiato a Ricci. Non c’è che dire, un successone per Acquaroli e il suo social media ‘commissario’ Bocchino (Italo, il consigliere nella campagna elettorale, ndr). Noi andiamo avanti nella costruzione dell’alleanza del cambiamento che si sta allargando sempre di più, con un centrosinistra unito a partire da un programma condiviso di qualità e concreto".

Ma con qualche grana. Perché se l’altra sera Ricci ha fatto sapere che la coalizione si sta allargando a 16 sigle grazie all’arrivo di ‘Nuove Marche - Base del cambiamento’, ‘Demos - Democrazia Solidale’ e ‘Movimento Socialista Liberale’, Azione – che deve ancora sciogliere le riserve sulla partecipazione alle Regionali, dopo un summit con Carlo Calenda – frena. Ivo Costamagna e Massimo Seri, già sindaco di Fano, entrambi di Azione, hanno aderito a Msl a sostegno di Ricci. "Una fuga in avanti ed una scelta né discussa, né autorizzata dalla Direzione regionale", tuona il coordinatore regionale Tommaso Fagioli.