
Matteo Ricci alla cena dalla famiglia Michelangeli di San Benedetto del Tronto
"Primavera d’intorno brilla nell’aria". Matteo Ricci scomoda addirittura Giacomo Leopardi per annunciare la sua candidatura a governatore delle Marche. Il verso del ‘Passero solitario’ è il titolo che l’ex sindaco di Pesaro ha scelto per la serata di venerdì prossimo al teatro ‘La Fenice’ di Osimo.
"In quell’occasione scioglieremo i nodi", ha annunciato ieri sera Ricci in diretta Facebook da San Benedetto del Tronto, durante una tappa di ‘Un marchigiano alla porta’, l’iniziativa con cui l’eurodeputato va a cena nelle case dei marchigiani: un antipasto di campagna elettorale a tavola. Ieri era ospite della famiglia Michelangeli e a fine serata ha parlato proprio delle elezioni regionali.
"Come sapete – ha detto – ho ricevuto l’appello a candidarmi dal Pd Marche. Risponderò da Osimo, venerdì prossimo, perché Osimo è il simbolo dell’incapacità del centrodestra. Il 21 marzo è l’inizio della primavera ma anche la Giornata mondiale della Poesia". E da qui la scelta del verso leopardiano.
Liturgie tipiche del Pd: che Ricci sia il candidato del centrosinistra è chiaro da mesi, non bisognerà aspettare venerdì.
Ma intanto c’è un campo larghissimo da organizzare per sperare di battere il centrodestra, e gli alleati non ci stanno a fare la parte delle comparse. Per esempio i Cinque Stelle. "Prendiamo atto della proposta del Pd, ma per noi resta prematuro discuterne e tantomeno convergere sul loro nome".
Parole del coordinatore marchigiano Giorgio Fede: "Non si può dire che il M5S concorderebbe sulla figura di Matteo Ricci – aggiunge il deputato –. Ci tengo a ribadire che noi affrontiamo gli scenari futuri da forza progressista indipendente, con lealtà, rapportandoci con altre forze politiche, con l’obiettivo di offrire ai marchigiani un programma concreto. Noi vogliamo partire da questo, e non dai nomi per il candidato presidente. Solo così si può ottenere la fiducia degli elettori".
Attenzione, non è una presa di distanza da Ricci, tutt’altro. Anzi, Ricci è un nome gradito anche perché fu il primo sindaco a stringere un’alleanza a livello comunale con i 5 Stelle dando un posto nella giunta pesarese alla coordinatrice Francesca Frenquellucci: era l’ottobre del 2019 e all’epoca fu un esperimento. "Si stanno svolgendo degli incontri con le altre forze progressiste proprio per giungere ad un accordo di programma – aggiunge Fede – poi si stabilirà quali forze faranno parte della coalizione (e su questo, a livello nazionale come a livello regionale, saremo lineari), che dovranno essere disposte a sottoscrivere e rappresentare gli obiettivi che la coalizione si porrà. Solo alla fine si potrà parlare di nomi e di certo la figura scelta dovrà essere il garante di un programma. Noi abbiamo delle proposte autorevoli, sia di partito che civiche".
Gli incontri con le altre forze progressiste evocati da Fede sono iniziati lunedì, con il primo faccia a faccia al quale hanno partecipato Pd, Cinque Stelle, Alleanza Verdi Sinistra, Italia Viva, +Europa e il gruppo civico di Massimiliano Sport Bianchini.
Assenti Azione e anche Base Popolare, il movimento di Gian Mario Spacca che ancora deve decidere da che parte vuole stare.
A proposito di questo, è abbastanza chiaro il parere di Gioia Santarelli, segretaria regionale di Sinistra italiana: "L’ipotesi di alleanza con Spacca? Beh, noi non siamo propensi, non per pregiudiziali personali ma perché vogliamo portare avanti un programma credibile del fronte progressista". Insomma, quello che Ricci potrebbe guadagnare imbarcando Spacca rischia di perderlo a sinistra. Santarelli, intanto, accoglie con soddisfazione la proposta del Pd, fermo restando che anche lei vuole prima definire il perimetro dell’alleanza e del programma: "Nei fatti – dice – il nome di Ricci è sul tavolo da un po’ e finora non ne è emersa un’altra con lo stesso livello di capacità politica e autorevolezza. Però vogliamo garanzie sul programma".