
L’europarlamentarte Pd Matteo Ricci durante l’evento di Chiaravalle
Chiaravalle (Ancona), 9 febbraio 2025 – È iniziata la lunga corsa di Matteo Ricci da candidato del centrosinistra per le elezioni regionali. Non è ancora ufficiale, mancando una data del voto nelle Marche, ma la sua uscita in pectore all’associazione culturale L’Isola di Chiaravalle, in provincia di Ancona, è la prima chiamata alle armi del Partito democratico. Ricci parla di “combattimento”, di coalizione con un “nuovo centro sinistra marchigiano”, di “apertura al civismo” e di “speranza per i cittadini”. E lancia già le proposte, aprendo la campagna elettorale con ‘Al lavoro, per l’alternativa’: “Trasporto pubblico gratuito per gli studenti che vivono nelle aree interne e 30mila euro alle giovani coppie che andranno a viverci, anziché spenderli per Atim”. E poi ecco i tavoli aperti su sanità, rilancio del tessuto economico e sostenibile, infrastrutture e diritti civili e sociali. Cinque macroaree, come le province marchigiane.
Lo fa davanti a una platea di 200 persone. Ci sono i militanti più fedeli e gli iscritti, ma anche i rappresentanti degli altri partiti politici della possibile coalizione: Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana, Verdi, Civici, Italia Viva e anche il più incerto di tutti, Base Popolare. Segno che il dialogo su un percorso condiviso tra il Pd e gli schieramenti è iniziato. Così tanto che una signora, appena entrata nell’aula colma, rimane sorpresa: “Ma tutta questa gente è venuta per Ricci?”. L’ex sindaco di Pesaro, oggi europarlamentare, spara a zero sull’attuale giunta guidata da Francesco Acquaroli, quello che a tutti gli effetti sarà il suo prossimo sfidante. “La Regione si è messa di traverso sul bypass a Pesaro e Fano dell’alta velocità da Bologna a Lecce. Un arretramento della ferrovia che velocizzerebbe il collegamento. Sono 1,8 miliardi che oggi, per colpa di un governo regionale irresponsabile, rischiano di sparire. Loro preferiscono mettere davanti gli interessi di partito a quelli dei cittadini”. E giù applausi. Poi l’attacco diretto al governatore di Fratelli d’Italia: “Parliamo di una persona che nessuno conosce”. E lancia già un programma: “Dobbiamo fare un grande lavoro sulla bellezza delle Marche, offrendo una nuova immagine. Vogliamo continuare ad essere servi di Roma o protagonisti di una rinascita economica e democratica?”. Ecco allora un ragionamento che parla al plurale: “Le elezioni nelle Marche possono diventare un momento storico del progressismo. Faranno, insieme alla Campania, un dato politico nazionale. O avremmo svoltato o si sarà consolidata la politica di destra. Abbiamo una funzione storica: sconfiggere la mediocrità. Non è una campagna come le altre, servono esperti, giovani e militanza, anche digitale. Ridiamo speranza alle Marche”.
In platea c’è anche il deputato Giorgio Fede del Movimento 5 Stelle che dà l’avallo alla coalizione: “Siamo favorevoli all’alleanza”. Fanno lo stesso i civici e Sinistra Italiana. Sul nome di Ricci l’ex governatore delle Marche Luca Ceriscioli non ha dubbi: “Speriamo sia lui”. Il consigliere regionale Romano Carancini è sulla stessa linea: “Molti, tra cui io, lo riteniamo il candidato migliore. Ma dobbiamo lavorare di squadra”. Presenti anche le forze nazionali del Pd Irene Manzi, Nicola Zingaretti, Francesco Boccia, Chiara Braga e Alessia Morani. Insomma, “è tempo di passare dalle parole ai fatti – conclude Ricci –. Dobbiamo togliere la regione dal provincialismo e ripensarla in grande. Le coalizioni si costruiscono su idee e valori. Sono onorato degli appelli sul mio nome. Ma la scelta su di me dovrà essere della coalizione. In politica le scelte vanno fatte nel momento giusto”.
La replica arriva da Fratelli d’Italia: “Ricci non lo temiamo, la sua storia parla da sola. Questi incontri servono al Pd per raccogliere i cocci”. L’assessore Francesco Baldelli rincara: “Ricci smetta di sparare parole in libertà”. La campagna elettorale è iniziata.