Seggi, il Pd cede Pesaro alla sinistra e il centrodestra punta al cappotto

L’ex sottosegretario Maria Cecilia Guerra in lizza per la Camera, a Macerata la Lega schiera Marchetti

Riccardo Augusto Marchetti (Lega)

Riccardo Augusto Marchetti (Lega)

Ancona, 12 agosto 2022 - C’è un collegio uninominale da sacrificare sull’altare dell’alleanza con Sinistra Italiana, Verdi e i vari cespugli del centrosinistra. Il Pd marchigiano è pronto a cedere quello di Pesaro o in alternativa (ma meno probabile) quello del Senato che abbraccia le province di Pesaro e Ancona. E c’è già un primo nome che circola come possibile candidato: Maria Cecilia Guerra, emiliana di Nonantola, economista in quota Articolo 1. È stata sottosegretario nel governo Monti e viceministro nel governo guidato da Enrico Letta. Se l’ipotesi si dovesse concretizzare, a cascata prenderebbero forma i duelli nei vari collegi uninominali. Con una doverosa premessa: il centrodestra punta a fare il ‘cappotto’ o quasi. È sicuramente vincente nel sud delle Marche, più incerto ad Ancona (soprattutto) e Pesaro, ma anche qui ha discrete possibilità di spuntarla. È anche questo il motivo per cui il Pd è pronto a schierare le seconde linee dove la sconfitta è inevitabile.

E allora vediamo le sfide che si stanno delineando da nord a sud. Partendo dalla Camera, a Pesaro il centrodestra è pronto a schierare Mirco Carloni (Lega), vicepresidente della Regione, che potrebbe dunque trovarsi di fronte l’ex sottosegretario Guerra o in alternativa Andrea Biancani, consigliere regionale del Pd. Ad Ancona, uno dei nomi possibili è quello di Carlo Ciccioli (Fratelli d’Italia), che però vorrebbe una candidatura più sicura, per cui l’alternativa è Stefano Benvenuti Gostoli, coordinatore provinciale FdI. Lo sfidante sarà quasi sicuramente Antonio Mastrovincenzo, ex presidente del consiglio regionale: a lui il compito di giocarsela in uno dei pochi collegi davvero incerti.

Nel centro-sud della regione, dicevamo, comincia un’altra partita. Nel collegio di Macerata, che spetta alla Lega, potrebbe scendere in campo il commissario regionale Riccardo Augusto Marchetti (candidato anche in Umbria) o in alternativa uno tra gli uscenti Tullio Patassini e Giuliano Pazzaglini. Nel Pd, sfuma l’ipotesi della candidatura dell’ex sindaco e ora consigliere regionale Romano Carancini: i due nomi principali sono quelli di Mirella Gattari, indipendente, presidente regionale della Cia, e Fulvio Esposito, ex rettore dell’Università di Camerino (molto dipenderà anche dall’alternanza uomo-donna nei collegi). Non è escluso che Carancini finisca nel listino proporzionale, ma in una posizione non eleggibile: una delle cosiddette candidature di servizio, insomma.

Nel collegio di Ascoli-Fermo, la certezza è rappresentata da Francesco Battistoni, coordinatore regionale di Forza Italia. Nel Pd nessuno fa carte false per esserci, quindi è difficile che il collegio tocchi ad Anna Casini, ex assessore e ora consigliere regionale. Emergono i nomi di Meri Marziali e Moira Canigola, sindaci di Monterubbiano e Monte Urano.

Dalla Camera al Senato, dove i collegi uninominali sono due: Pesaro-Ancona e Macerata-Fermo-Ascoli. A nord il centrodestra potrebbe schierare uno tra Antonio Baldelli (fratello di Francesco, assessore regionale) e Giorgio Mochi (ex sindaco di Piobbico), entrambi di Fratelli d’Italia. Nel centrosinistra le ipotesi sono due: o il collegio va agli alleati (e allora potrebbe finire qui Cecilia Guerra) oppure tutto porterebbe a Stefano Bentivogli, sindacalista Cisl vicino a Carlo Calenda e però proposto dalla sindaca di Ancona, Valeria Mancinelli. A sud Fratelli d’Italia lancia l’uscente Lucia Albano, mentre il Pd deve ancora trovare la disponiblità di qualcuno pronto ad accettare una sconfitta sicura.

Tutt’altra storia nel proporzionale, dove sono in ballo i posti sicuri, almeno per i principali partiti: stando ai sondaggi, tre per Fratelli d’Italia e il Pd, due per la Lega, il resto è tutto da scoprire. Tra i meloniani, due posti dovrebbero andare al consigliere regionale Elena Leonardi (coordinatrice regionale FdI) e all’assessore Guido Castelli, il terzo lo vorrebbe Ciccioli, ma la partita è aperta. Nella Lega, in pole c’è l’assessore regionale Giorgia Latini, subito dopo il parlamentare uscente Mauro Lucentini. Quanto al Pd, è guerra per due dei tre posti, perché uno senza dubbio andrà al commissario regionale Alberto Losacco. Gli altri se li giocano Alessia Morani, Irene Manzi e Francesco Verducci. Ma c’è anche Valerio Lucciarini, ex sindaco di Offida, che ha nel sindaco di Pesaro Matteo Ricci il suo grande sponsor. Potrebbe spuntarla lui e a farne le spese sarebbe Verducci. C’è chi dice che pur di far eleggere Lucciarini, Ricci abbia dato l’ok senza problemi a cedere il seggio di Pesaro agli alleati. Ma questo è il terreno delle voci, che nel Pd è sempre fertilissimo.