Pronto soccorso Marche, piano anti pienoni

La Regione: "Task force di medici". L’assessore Saltamartini: "In ogni struttura una lista di sanitari pronti a intervenire. Non possiamo assumere"

Il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli (al centro)

Il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli (al centro)

Ancona, 16 giugno 2022 - Concorso bandito dall’azienda ospedaliera Marche Nord per medici di pronto soccorso. Previsti 39 posti: ad oggi, a pochi giorni dalla scadenza, sono state presentate dieci domande. L’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, getta acqua sul fuoco: "I tempi per la domanda del concorso a Marche Nord non sono ancora scaduti, non è il caso di fare allarmismo". I medici di pronto soccorso non si trovano e le istituzioni continuano a bandire concorsi anche se alla fine la risposta è spesso molto basso rispetto all’offerta. Ieri in conferenza stampa è stato fornito il dato su quante domande sono state presentate nel concorso recente. Poi, nel pomeriggio di ieri, la Regione ha precisato che le domande sono salite a dieci.

Per quello che riguarda il problema del pronto soccorso, la giunta ha presentato ieri una sorta di decalogo in vista dei tre mesi estivi e in previsione di un maxi-afflusso di turisti nelle località balneari delle Marche: dunque potenziali ‘clienti’ dei pronto soccorso. Il decalogo riguarda, per larga parte, misure annunciate almeno tre anni fa e provvedimenti già attivi da anni nei principali pronto soccorso. A partire dalla figura del ’Bed manager’, ossia una sorta di filtro tra i pronto soccorso e i reparti per agevolare il ricovero di pazienti che altrimenti rischierebbero di restare in astanteria per ore se non per giorni.

La figura del Bed manager era stata inserita, non solo all’ospedale di Torrette di Ancona, già nel 2019 grazie a una delibera di giunta. Poche novità, come confermato dallo stesso Saltamartini che poi spiega su chi ricadrà la responsabilità di eventuali disservizi: "Molti dei punti presentati sono già operativi e forse si poteva ridurne il numero. Nei mesi scorsi ho girato tutti i pronto soccorso delle Marche senza preavviso per capire le varie criticità. Lunedì ho portato questo provvedimento in giunta e da oggi (ieri, ndr) è operativo. Si tratta del frutto di una sperimentazione durata mesi dopo i problemi palesati dai pronto soccorso di Pesaro prima, di Ancona poi e di altri a seguire. Se questi punti non verranno adottati nei reparti, ne riterrò responsabili i vertici aziendali e di struttura".

L’unica vera novità riguarda la formula di reperimento di personale medico: "Il governo ha fissato dei tetti di spesa e, a causa di vincoli di finanza pubblica, non possiamo fare nuove assunzioni – spiega l’assessore Saltamartini –. Stileremo una lista di medici idonei nei singoli ospedali per coprire, a turno, buchi da carenze organiche nei pronto soccorso. Saranno reperibili in caso di sovraffollamento e verranno remunerati con prestazioni aggiuntive e trattamenti rilevanti, 5-600 euro per turno. Al netto dell’Irpef, è un’opportunità per loro. Le cooperative di medici? Non potendo assumere non è da escludere che si possa far riferimento a loro".

In questo momento, l’ospedale di Torrette, su una pianta organica di 21 m edici, ha cinque assenze per malattia, maternità e mobilità e adesso iniziano le ferie estive saltate per due anni a causa del Covid: "Perché gli specializzandi dovrebbero preferire un posto in pronto soccorso – chiede un medico di Ps in servizio nelle Marche –? Un lavoro duro, con turni massacranti, a cui non è riconosciuto lo status di attività usurante, con lo stipendio uguale a quello di colleghi di reparti ordinari".