Sanità, Saltamartini: l’Asur Marche sarà cancellata

L’assessore regionale: "Un’azienda per ogni provincia, non ci saranno tagli ma una migliore qualità dei servizi"

Filippo Saltamartini

Filippo Saltamartini

Pesaro, 29 novembre 2021 - L’assessore regionale alla Salute, Filippo Saltamartini, accompagnato dal vice presidente Mirco Carloni, riparte dalla inaugurazione del magazzino della coop T41B, posta a Villa Fastiggi, il quartiere del suo predecessore Luca Ceriscioli. E lui coglie l’attimo per anticipare la riforma sanitaria prevista per le Marche. "Appena approvata la Finanziaria regionale nei prossimi giorni – spiega – cominceremo la profonda riforma della Sanità marchigiana". Riforma che parte con l’addio all’Asur e la gemmazione delle Asl provinciali? "Intanto diciamo che la riforma è molto semplice: facciamo quello che hanno fatto altre regioni, se vuole un esempio concreto citi il modello della Sardegna". Per essere concreti cosa vuole dire? "L’Asur va superata e in prospettiva non ci sarà più. Nelle Marche avremo aziende sanitarie più piccole che gestiscono il budget affidato e poi danno conto ai cittadini dei risultati, di come spendono i soldi". Tradotto: diamo personalità giuridica alle aree vaste provinciali? "Più o meno è così. Avremo un’azienda sanitaria per provincia". Cominciamo con i dubbi: ma tut to il personale della sede centrale Asur ad Ancona dove andrà a finire? "Tenga conto che ci sarà anche la cosiddetta azienda zero che si occuperà dei concorsi, degli acquisti e degli appalti. L’azienda zero sostituirà l’Asur con il compito di fare gli atti genera li". A Pesaro si dovrà dire addio all’azienda ospedaliera Marche Nord? "Intanto ora Marche Nord è un reparto per acuti che non ha abbastanza sostegno dall’Asur. Nel momento in cui avrà anche la gestione del territorio avrà un potenziamento, un rafforzamento: noi non togliamo niente". Il tema: Marche Nord è un’azienda ospedaliera che nasce da una legge dello Stato.  "Forse non potremo cambiare il nome, ma Marche Nord potrebbe alla fine anche assorbire il territorio. Competenze e funzioni che ora sono svolte da una ridotta area vasta 1. Quella di Pesaro è un’area vasta che ha una operatività molto minore rispetto alle altre. Sarà l’Area Vasta 1 che va dentro Marche Nord, dove sicuramente non ci sarà alcun depotenziamento, sarà visibile il nuovo rapporto tra ospedali e territorio". Intanto a Pesaro fino ad ora avete rinunciato all’ospedale unico. "Noi abbiamo perso anche troppo tempo sull’ospedale unico. Ora faremo un nuovo ospedale di Pesaro. Dobbiamo però evitare la mobilità passiva. Dobbiamo convincere i pesaresi a curarsi nelle Marche, evitando che vadano in Emilia Romagna". Ci provano da anni. "Lo so bene , ma con Marche Nord non ci sono riusciti e nemmeno con le altre misure che sono state adottate: tipo l’affidamento di servizi alle cliniche private che sono aumentate non di poco in questi anni nella provincia di Pesaro e Urbino". Intanto si parte con l’integrazione ospedale-territorio. "Mi pare certo. Se poi saranno quattro aziende sanitarie provinciali, più Marche Nord, vedremo. Si tratta di una questione tecnica. Conta il modello applicato". Ci chiede di stare tranquilli? "Intanto la legge dev’essere approvata dal Consiglio regionale. Non è certo l’assessore che può imporre qualcosa, ma noi come giunta abbiamo un obiettivo: migliorare la sanità". Nessun taglio in arrivo, dunque? "Nessuno può immaginare che si tocchi una virgola alla Sanità marchigiana. Noi aumenteremo la qualità dei servizi qui e ovunque. Abbiamo preso degli impegni con i cittadini e vogliamo mantenerli. Credetemi". Lei ha scoperto la coop T41B che consegna gli ausili protesici ai cittadini fragili . "Vero, ho trovato un modello di rapporto pubblico-privato sociale che mi ha ricordato Romolo Murri. L’ho trovato solo qui. È da esportare in tutta la Regione".