Marche, rivoluzione sanità. Ecco come si cambia

Addio all’Asur regionale: cinque aziende territoriali per provin cia più altre due per Torrette e Inrca. Gestione totale alle sette aziende

Una sala operatoria (foto d'archivio)

Una sala operatoria (foto d'archivio)

Ancona, 31 maggio 2022 - E così, sarà rivoluzione. Annunciata da tempo, ma ora pronta a diventare operativa. E la Regione Marche ha ben chiare il percorso e le tappe per arrivare a inizio 2023 alla chisura dell’iter e anna nuona ripartenza.

Nel corso della giunta regionale di ieri mattina, l’assessore alla Salute Filippo Saltamartini ha presentato la proposta definitiva del modello di riforma della sanità marchigiana. Una riforma che già in tempo non sospetti il presidente Francesco Acquaroli ha definito epocale, poiché darà certezze e indicherà prospettive chiare. Questi concetti sono stati ribaditi anche ieri, nonostante le proteste dell’opposizione di centrosinistra.

"L’asse portante – spiega l’assessore Saltamartini - è la cancellazione dell’Azienda sanitaria unica regionale, che sarà sostituita da cinque Aziende sanitarie territoriali, una per provincia. Quella di Pesaro manterrà la denominazione Marche Nord, propria della ex azienda ospedaliera. Oltre a queste ci saranno l’Ospedale di Torrette, che sarà chiamato ospedale delle Marche e l’Inrca. Sette aziende per gestire la sanità".

Il cambio, in effetti, è radicale. Si passa da un’unica gestione, sia pure articolata in cinque aree vaste, a cinque gestioni autonome.

"La scelta – prosegue Saltamartini - è legata al fatto che abbiamo rilevato come tanta parte delle disfunzioni siano connesse all’Azienda sanitaria unica. Ognuna delle cinque Aziende territoriali sarà più vicina al territorio e, dunque, in grado di individuarne meglio le istanze e le dinamiche. Ogni azienda territoriale godrà di completa autonomia: di indirizzo, di programmazione e di spesa".

La proposta è il frutto di un lungo lavoro di ascolto, lo stesso che si intende fare adesso, sottoponendola al vaglio del personale della sanità, di istituzioni, sindacati, associazioni di categoria, comitati di cittadini, ecc..

"Siamo aperti ad ogni suggerimento e a richieste di modifica e/o integrazione. L’obiettivo è quello di arrivare alla stesura finale entro l’estate, prima delle ferie e, poi, definire i dettagli organizzativi per ogni azienda sulla base dei piani di fabbisogno. Quindi portare la proposta all’approvazione entro la fine dell’anno perché entri in vigore dal primo gennaio 2023".

Contestualmente è stato definito il Pnrr sanità delle Marche, che non presenta particolari novità rispetto a quanto era già stato annunciato. Entro il 2026 è prevista la realizzazione di 29 Case della Comunità, 9 Ospedali di Comunità, 15 Centri operativi territoriali (Cot). Con l’aggiornamento del Masterplan dell’edilizia sanitaria sono anche previsti 3 nuovi ospedali (Pesaro, Macerata e San Benedetto del Tronto), 6 nuove strutture per le emergenze a Urbino, Fano, Senigallia, Fabriano, Civitanova e e Ascoli Piceno, 3 nuovi Ospedali di Comunità – Hospice a Cagli, Fano, Tolentino, oltre ai 4 nuovi ospedali in corso di esecuzione ovvero Salesi, Inrca, Fermo e Amandola.

Previste anche importanti ristrutturazioni e riqualificazioni delle strutture sanitarie, nonché l’ammodernamento delle apparecchiature. Una grande trasformazione che dovrà comunque misurarsi con la cronica carenza di personale, rispetto alla quale Saltamartini ha più volte sottolineato i limiti posti dalla finanza pubblica alle assunzioni e la mancata formazione di medici.