Terremoto Marche 5 anni dopo, la ricostruzione va veloce. "Ma servono imprese e operai"

L’assessore Castelli: "Taglio del cuneo fiscale e corsi di formazione per disoccupati". Il presidente Acquaroli scrive a Mattarella e a Draghi: "Subito la proroga del Superbonus 110%"

Terremoto Marche, la ricostruzione va veloce. A destra l'assessore regionale Castelli

Terremoto Marche, la ricostruzione va veloce. A destra l'assessore regionale Castelli

Ancona, 26 ottobre 2021 - "Stiamo rafforzando l’ufficio speciale ricostruzione e integrando l’organico con 20 tecnici amministrativi per velocizzare e potenziare le procedure di gara. I dati dimostrano che siamo sulla giusta strada, ma ci sono molte variabili da tenere in considerazione come la carenza di imprese edili e manodopera e l’aumento dei prezzi delle materie prime dopo la pandemia". Sono state le parole dell’assessore regionale Guido Castelli alla conferenza di ieri a Palazzo Raffaello, con il governatore Francesco Acquaroli e il direttore Usr Stefano Babini.

Luci e ombre del post-sisma, nel quinto anniversario. Se da un lato, nell’ultimo anno, 1.821 marchigiani sono rientrati a casa, sono aumentate del 36% le pratiche presentate, di oltre l’80% quelle decretate e del 63,1% quelle concluse, dall’altro alcune criticità potrebbero rallentare la ricostruzione. "Quattro le richieste più importanti indirizzate al governo centrale – spiega Acquaroli –: la proroga del Superbonus 110% per le pratiche del sisma fino alla fine dello stato di emergenza; il nuovo prezzario sisma, la proroga del credito d’imposta per le imprese, un maggiore coinvolgimento nel Pnrr Se non riparte il cratere, non riparte la regione. E sarebbe un peccato con le risorse che avremo a disposizione, ma lo Stato deve darci segnali forti. Finora è stato presentato un terzo delle pratiche sul totale".  

Nei giorni scorsi il governatore ha annunciato una lettera al presidente della Repubblica Mattarella e al premier Draghi per la proroga del Superbonus 110%. "Chiediamo innanzitutto un aggiornamento del prezzario sisma – aggiunge Castelli – anche perché le imprese spesso latitano in quanto vengono pagate meno di quelle che sono impegnate sul Superbonus. Non si trova inoltre la forza-lavoro: bisognerebbe agire sulla convenienza ad assumere per consentire alle ditte di proporre stipendi maggiori. Serve un’azione sul cuneo fiscale o di decontribuzione al 30 per cento (come nel Sud per il pagamento degli oneri contributivi dei dipendenti). Stiamo pensando intanto a corsi di formazione rivolti magari ai disoccupati proprio per reperire operai. Dobbiamo invogliare le persone ad andare a lavorare nell’edilizia: per far sì che gli stipendi dei dipendenti siano maggiori senza compromissione dei bilanci delle aziende, è necessario ridurre il cuneo fiscale o contributivo". Per quanto riguarda invece le 4.220 tonnellate di macerie, Castelli ha proposto un’altra soluzione: "con l’aiuto dello Stato, vorremmo semplificare le norme per usare gli aggregati riciclati per il tombamento delle cave, all’insegna dell’economia circolare, e creare piazzole di stazionamento autorizzate per il deposito. Ad esempio aree agricole potrebbero essere allestite per questo". Infine nuova vita alle Sae, per un piano strategico di riuso: da cottage turistici a sale polifunzionali o ancora per studenti Erasmus o adibite al coworking. "La ricostruzione non è solo una questione di calcestruzzo", conclude Castelli.