Terza dose vaccino non decolla nelle Marche: pochi medici e hub ancora a rilento

Aumenta la pressione sulle strutture sanitarie marchigiane, però la campagna non entra nel vivo. Mancano i medici vaccinatori e il sistema dei centri non è a regime: lunghe code ad Ancona

Code all’ingresso dell’hub Paolinelli di Ancona: si sono verificate negli ultimi giorni

Code all’ingresso dell’hub Paolinelli di Ancona: si sono verificate negli ultimi giorni

Ancona, 14 novemnre 2021 - La quarta ondata non è ancora arrivata, ma la pressione sulle strutture sanitarie marchigiane risulta preoccupante. Visto che le Marche sono tra le quattro Regioni italiane in rosso nella mappa del rischio Covid in Europa. In particolare al secondo posto come percentuale di saturazione dei posti letto di terapia intensiva e al secondo posto come frequenza di ricoveri in terapia intensiva rispetto alla popolazione. Infine al primo posto come percentuale di ricoverati in terapia intensiva su totale dei ricoverati per Covid (quasi il 25%). Le Marche sono poi al primo posto come percentuale di tamponi positivi (6,1%) e al quinto posto come incidenza settimanale di nuovi casi. Anche la campagna vaccinale non è più brillante come era qualche mese addietro: la regione è poco sotto la media nazionale come vaccinati con due dosi (75% contro 76%).

Terza dose Marche, l'assessore: "Partiamo subito col vaccino ai sanitari" A dire il vero la situazione è complessa e variegata come spesso succede nella nostra Regione. La provincia di Ancona risulta la più virtuosa delle Marche. I dati parlano chiaro: fino a ieri il territorio dell’Area Vasta 2 ha raggiunto l’82,8% della popolazione con le prime due dosi inoculate (le altre seguono staccate: Ascoli Piceno 78,8%, Fermo 77,1%, Pesaro 76% e fanalino di coda Macerata con appena il 71%: "È un risultato che ci conforta molto e soprattutto ci dà soddisfazione per il lavoro svolto – spiega Giovanni Guidi, direttore dell’Area Vasta 2 –, ma che non ci deve indurre a mollare la presa. Anzi, è necessario serrare le fila". Guidi si è appena sottoposto alla terza dose.

"Questa la sto patendo leggermente di più rispetto alle altre". Per la dose booster senza l’obbligatorietà per i sanitari e per le varie categorie (forze dell’ordine, insegnanti e così via) il numero delle somministrazioni è ancora basso: 22.640, ma nelle altre province sta andando peggio: 13.001 nel pesarese, 10.579 nel maceratese, 9.677 nell’ascolano e 6.373 nel fermano. Altro problema da affrontare nelle Marche sarà la grana dei medici vaccinatori. Tra personale arruolato in base al decreto ministeriale del Commissario Figliuolo (e ancora prima con l’ex commissario Arcuri) e i giovani assunti dall’Asur per far fronte al primo step di somministrazioni, sono una settantina quelli che andranno sostituiti nel giro delle prossime due settimane: "Potremmo avere alcune difficoltà in più rispetto al passato", dice Giovanni Guidi. Si parla di 15-20 vaccinatori in meno. E l’Asur ha chiesto in provincia di Ancona l’aiuto a medici di medicina generale. In realtà è tutto il sistema degli hub che non è ancora entrato in funzione al massimo dei numeri. Ad Ancona, ad esempio, all’hub del centro sportivo Paolinelli alla Baraccola, tornato a essere il punto di somministrazione di Ancona e comuni limitrofi, nei giorni scorsi si sono create più volte code lunghissime per la sovrapposizione tra prenotati e non. Intanto piccolo focolaio con due casi positivi al Covid nel reparto di Pneumologia dell’ospedale di Macerata. "La situazione è sotto controllo. Queste due persone saranno trasferite in una struttura per pazienti Covid fuori provincia", spiega l’assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini.