La nuova guerra dei treni spacca in due le Marche

Ogni otto minuti passerà un convoglio merci, ma molti sindaci non vogliono. Solo a Pesaro ci sarebbe uno spostamento della ferrovia, la Regione dice no

Ferrovia Adriatica: i numeri

Ferrovia Adriatica: i numeri

Ancona, 10 aprile 2022 - Il sogno da più di un secolo è togliere i binari sul mare. Ma non sarà facile. Il superamento del nodo Pesaro, con una ferrovia arretrata verso le colline, è già stato inserito nei programmi delle Ferrovie dello Stato. Il nodo si scioglierebbe con l’eliminazione di una doppia curva all’entrata della città: niente più stazione in centro e lo spostamento della linea ferroviaria a fianco dell’autostrada per tutto il territorio comunale fino a Fosso Sejore.

IL COMMENTO / 

Approfondisci:

Treni Pesaro, se ti svegli tardi la colazione è già finita

Treni Pesaro, se ti svegli tardi la colazione è già finita

L’operazione dovrebbe consentire alle ferrovie di velocizzare da 5 a 8 minuti il percorso sul tratto Bologna-Bari. L’intervento progettuale è di 19 chilometri. Comporta 8 chilometri di viadotto, nuova stazione compresa. Poi 4,7 chilometri di galleria fino a Fosso Sejore e ritorno da lì sulla ferrovia lungo il mare. L’inserimento del piano di fattibilità dell’arretramento nella proposta di finanziamento di 5 miliardi (in 5 regioni: Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia) per il potenziamento dell’Adriatica. Sono fondi del Bilancio pluriennale dello Stato: alle Marche andrebbero 1,8 miliardi di euro su 5 complessivi. All’Emilia vanno ad esempio 300 milioni. Le Marche non hanno firmato l’intesa: "Progetto irricevibile". Ora i sindaci della costa marchigiana, ma senza Pesaro, Fano e Ancona, hanno firmato una nota dove dicono no al traffico merci e chiedono un arretramento per tutto il percorso e non solo per Pesaro. L’intesa però non è obbligata. Nelle Marche ormai domina il caos politico. 

Il sindaco di Pesaro: "Occasione storica. Arrivano soldi da Roma, arretriamo i binari"

Il sindaco Matteo Ricci è sceso in campo in difesa dell’investimento ferroviario sul nodo di Pesaro. "Il Governo dà 5 miliardi per la dorsale Adriatica, di cui 1,8 milioni di euro alle Marche, suddivisi in 1,2 miliardi a Pesaro e 600 milioni di euro per risolvere altri nodi dell’asse ferroviario marchigiano (Osimo, Porto Recanati, Porto d’Ascoli, Civitanova). Delle 5 Regioni interessate dal finanziamento, le Marche sono quelle a ricevere l’importo più importante, ma incredibile, sono anche coloro che ancora non hanno espresso un parere favorevole".

E’ arrabbiato sindaco? "Come si fa a dire, come ha fatto la Regione, che 1,8 miliardi di euro dal Ministero per le Marche, a sostegno della velocizzazione della tratta Bologna-Lecce, siano una proposta irricevibile per via della necessità di barriere antirumore? Non c’entra nulla. La Regione di centrodestra preferisce perde soldi così importanti perché a prendere il pezzo maggiore della torta è Pesaro di centrosinistra?".

Nel mirino è finito l’assessore Francesco Baldelli. "Così non rischiamo che passi un treno merci ogni otto minuti nelle nostre stazioni: rischiamo che nelle Marche non passi più nessuno. Se non agganciamo la progettazione legata ai 5 miliardi le Marche si isolerann".

Addirittura? "Quando verrà terminato il collegamento Napoli-Bari per andare in Puglia nessuno più passerà per la dorsale Adriatica"

Altri sindaci della costa hanno detto che si tratta di un privilegio a favore di Pesaro. "In realtà Pesaro ha avuto questa opportunità perché la doppia curva dei binari nel nostro tratto è un rallentamento che Ferrovie vuole risolvere".

Lei vorrebbe coinvolgere Fano? "Questa opzione sarebbe percorribile se invece di realizzare la galleria sotto l’Ardizio, la ferrovia proseguisse a Novilara, sfruttando la galleria ex A-14, per poi ricollegarsi all’attuale tracciato a di Metaurilia".

L'assessore Baldelli: "È tutto sbagliato. Noi vogliamo tutelare anche gli altri comuni"

L’assessore regionale Francesco Baldelli ha messo in chiaro la linea politica, sua e della Regione, sulla Bologna-Bari: "Il progetto del nodo di Pesaro delle Ferrovie dello Stato è irricevibile. Non si tratta di arretramento ma di un bypass realizzato tramite un viadotto di quasi 8 chilometri che potrà essere alto oltre 10 metri e che taglierà in due i quartieri di Villa Fastiggi e Villa San Martino a Pesaro, rientrando sulla linea attuale a Fosso Sejore". 

Cosa aggiunge? "Noi i progetti li studiamo. E se il consigliere regionale Pd Micaela Vitri vuole distruggere i quartieri delle nostre città e svalutarne la qualità della vita, deturpare Fosso Sejore e danneggiare il turismo, alberghi, campeggi e stabilimenti balneari da Fosso Sejore a Fano, Metaurilia e Marotta, noi no. Noi vogliamo un progetto condiviso e sostenibile. Noi saremo irremovibili nella tutela di Fano e degli altri comuni eclusi dal progetto". 

E’ un messaggio chiaro per il sindaco di Pesaro Ricci "Non si riesce davvero a comprendere la sua reazione scomposta e aggressiva. Sarebbe stato opportuno, per il bene delle comunità, un dialogo tra istituzioni nelle sedi opportune confrontandosi sui temi e sulle istanze per individuare le migliori soluzioni possibili". 

Dialogo che non c’è stato?  "Noi come Regione Marche anche in questa occasione abbiamo attivato un confronto costruttivo con tutti i sindaci interessati, al contrario, Matteo Ricci ha preferito non partecipare e non delegare nemmeno un assessore ma un collaboratore". Non è certo in sintonia con il sindaco di Pesaro....  "Partecipando all’incontro in Regione, Ricci avrebbe infatti potuto comprendere le preoccupazioni espresse in un clima costruttivo da tutti i sindaci, i quali hanno dimostrato un’apprezzabile volontà di costruire una visione unitaria". 

Cosa non vi convince?  "La dorsale adriatica vedrà sfrecciare un treno merci ogni 8 minuti. Non si tratta di potenziare la linea adriatica, ma di trasformarla in linea privilegiata Nord-Sud per il trasporto merci da e per Taranto e Gioia Tauro".