Turismo, "Stanno tornando gli stranieri". E le Marche puntano al record

Polacco, direttore di Confcommercio: "Vogliamo migliorare un 2021 super, l’obiettivo è attirare gli austriaci"

Spiagge affollate in tutte le Marche durante lo scorso weekend

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Ancona, 18 maggio 2022 - Le Marche regalano emozioni. È un po’ questo il senso della campagna strategica del turismo nelle Marche, lanciata da Confcommercio. Domani è il grande giorno degli Stati Generali del turismo 2022, evento organizzato dalla Confcommercio Marche, in programma per tutta la mattinata all’Auditorium della Mole Vanvitelliana di Ancona.

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La nuova situazione del mercato, il focus sui progetti, il turismo esperienziale e le testimonianze delle associazioni e delle imprese. Tanti i relatori, tra cui il vicedirettore de Il Resto del Carlino , Valerio Baroncini, che modererà una delle tavole rotonde. A tracciare la linea, intanto, è Massimiliano Polacco, direttore di Confcommercio Marche.

Polacco, quali sono le aspettative per la stagione estiva ai nastri di partenza?

"Dopo un 2021 che è andato al di là delle nostre più rosee aspettative, ci aspettiamo un’estate 2022 con ulteriori sorprese. Le nostre speranze sono legate agli stranieri. L’anno scorso, il turismo è stato soprattutto interno, con alcune regioni a farla da padrone. Con gli stranieri dobbiamo tornare ai flussi pre-pandemia. Qualche segnale è arrivato da Olanda, Belgio e Germania, ma dobbiamo attirare soprattutto gli austriaci che spesso si fermano prima, tra Garda e Romagna, o vanno verso la Croazia".

Serve una ripresa per gradi anche per i turisti extra continentali?

"Esatto, non bruciamo le tappe. Nel 2023 consolideremo il resto dei flussi turistici al di là dell’Europa, grazie ad alcune misure strategiche molto rilevanti".

Ad esempio?

"Soprattutto i cosiddetti ‘voli di prossimità’ e la creazione di alcuni hub aeroportuali italiani, penso a Roma e Milano. In pratica, si tratta di offerte di voli a basso prezzo dai grandi hub verso le Marche. Su questo ci stiamo lavorando per la stagione 2023".

Cosa devono fare le Marche per aumentare i volumi del suo movimento?

"Puntare sul turismo esperienziale. Il cliente va ingolosito prima di arrivare a destinazione, regalandogli le opportunità emozionali che il nostro territorio offre. I percorsi delle cantine, dello sport, del benessere, oltre ai grandi filoni tradizionali. Noi abbiamo un vantaggio dalla nostra. Le Marche sono una regione sicura e familiare e tanti ci tornano".

A proposito di offerte e di filoni, come dividere la tipologia di turisti in riferimento all’offerta?

"Osservando la fine dello scorso anno e la recente Pasqua, c’è la conferma dei luoghi di mare a farla da padrone, soprattutto da parte dei turisti del nord Italia, Lombardia, Veneto e gli umbri. Toscani e laziali, invece, prediligono ad esempio i Sibillini, mentre gli stranieri puntano sull’entroterra collinare, sulle ’country house’ di qualità e sui borghi. Ogni territorio provinciale della nostra regione regala sorprese e potenzialità, dalle spiagge alla cultura, passando per la bellezza e la familiarità".

Quali sono le nuove tendenze nel breve-medio periodo?

"Il prossimo anno attiveremo a tutto campo il settore del turismo esperienziale. Intanto studiamo i flussi dei viaggiatori per capire come si muoveranno in questo primo anno effettivo fuori dalla pandemia".