Un terzo dell'acqua erogata va perduta, ma i marchigiani la risparmiano

Seondo i dati Istat rielaborati dalla Cna il prelievo totale pro capite giornaliero è di 314 litri per abitante rispetto a una media nazionale di 422 litri per abitante

 Ai marchigiani piace l’acqua 'del sindaco'

Ai marchigiani piace l’acqua 'del sindaco'

Marche, 22 marzo 2023 - Ogni cento litri di acqua immessa nelle reti dei Comuni marchigiani, 34,3 se ne vanno dispersi nei buchi di acquedotti vecchi e inefficienti. E non siamo neanche quelli messi peggio, visto che in Italia le perdite totali sono il 42,2 per cento. Meglio delle Marche fanno la Valle d‘Aosta che perde solo il 23, 9 per cento dell’acqua immessa negli acquedotti, la Lombardia (30,3 per cento), il Trentino Alto Adige (31,2), e l’Emilia Romagna (31,3). Marche comunque virtuose. Vengono immessi in rete 289 litri pro capite di acqua al giorno (in Italia 373) e ne vengono erogati 190 pro capite per gli usi autorizzati ( In Italia 215.). E’ quanto emerge dal centro Studi Cna Marche, che ha elaborato i dati Istat. “L’acqua - commentano il presidente Cna Marche Paolo Silenzi e il segretario Moreno Bordoni - rappresenta una risorsa fondamentale per le imprese agricole marchigiane ma anche per le aziende manifatturiere idrovore e per quelle energetiche. E’ fondamentale per queste imprese anche poter accedere al servizio idrico con costi delle bollette competitivi, visto che già devono affrontare costi energetici molto elevati. Per aumentare la disponibilità di una risorsa sempre più scarsa, servono interventi di ammodernamento della rete idrica, vanno puliti gli invasi esistenti e ne vanno creati di nuovi, piccoli e diffusi sul territorio regionale. Oggi si recupera poco più del 10 per cento delle acque piovane>. I marchigiani risparmiano acqua. Il prelievo totale pro capite giornaliero è di 314 litri per abitante rispetto a una media nazionale di 422 litri per abitante. Il 59,2 per cento dell’acqua viene prelevata dalle sorgenti, il 24,8 per cento dai pozzi, l’11,8 per cento dai fiumi e il 4,2 per cento dai bacini artificiali. Il 60 per cento degli acquedotti ha più di 30 anni, il 25 per cento più di mezzo secolo. Poi c’è il cambiamento climatico. Ad Ancona la media della pioggia caduta nell’ultimo triennio è pari al 68,1 per cento delle precipitazioni del 2010. Piove poco e quando piove, come abbiamo visto sei mesi fa, l’acqua fa danni. Malgrado le criticità, otto marchigiani su dieci sono molto o abbastanza soddisfatti del servizio idrico. Il 78 per cento apprezza molto o abbastanza l’odore, il sapore e la limpidezza dell’acqua che esce dai rubinetti. Ai marchigiani piace l’acqua “del Sindaco” ma non rinunciano a un buon bicchiere di acqua minerale: l’88 per cento ne consuma almeno mezzo litro al giorno. Solo Gli umbri (91,4) e i toscani (89,3) precedono i marchigiani in questa classifica.