Unesco, le Marche in pressing. "I nostri teatri patrimonio mondiale"

Ieri a Fermo 62 Comuni hanno firmato il protocollo d’intesa per la presentazione della candidatura La sottosegretaria Borgonzoni: "Una bella iniziativa della Regione che il ministero sostiene con forza"

Un momento dell’incontro di ieri al teatro di Fermo

Un momento dell’incontro di ieri al teatro di Fermo

Fermo, 29 aprile 2022 - Passa nei teatri la cultura dei territori, l’identità dei luoghi. Passa anche per i teatri storici la sfida delle Marche verso il futuro, fanno rete 62 comuni marchigiani per chiedere l’inserimento dei loro teatri tra le realtà riconosciute dall’Unesco. Ieri nel gioiello di Fermo, il teatro dell’Aquila, la firma del protocollo voluto dalla Regione Marche, proprio per avviare l’iter che porterà al prestigioso riconoscimento, un progetto dell’assessore alla cultura Giorgia Latini che ha avuto anche la benedizione del ministero, come ha sottolineato in video collegamento Lucia Borgonzoni, sottosegretario alla cultura: "È un protocollo importante per tutto il paese, i teatri raccontano i nostri territori e le loro peculiarità, nel novembre 2021 la candidatura dei teatri marchigiani è entrata nella lista delle possibili realtà riconosciute dall’Unesco, è una intuizione partita dalla Regione che ha dimostrato di avere una quantità enorme di teatri. Qui ci sono tutte le carte in regola per arrivare a quel riconoscimento che ne farà un patrimonio universale e di tutto il mondo. Il ministero ci crede tanto, il percorso che faremo insieme ci porterà ad un grande risultato".

Il padrone di casa, il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, si è detto onorato di ospitare i colleghi amministratori: "I teatri, e credo di parlare a nome di tutti, non sono solo un contenitore per le comunità. Sono anche una forte fonte di economia cittadina, ho le immagini degli ultimi spettacoli che hanno registrato qui da noi il tutto esaurito e che hanno riempito anche i locali e tutto il centro storico". Il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli ha ribadito che adesso è il momento di dimostrare un forte spirito di comunità e di andare avanti tutti uniti: "Il circuito di teatri che abbiamo è così forte e importante perché i sindaci li hanno saputi valorizzare al meglio, oggi è il tempo di fare un salto in più, l’assessore Latini ci ha messo grande determinazione. Inizia un percorso che speriamo ci veda tagliare un traguardo fondamentale. Le Marche rappresentano qualcosa di straordinario se si riconoscono in una eccezionalità, nella nostra pluralità".

Mai prima d’ora una Regione aveva avanzato una candidatura per l’Unesco e con una tale quantità di comuni coinvolti, ha spiegato Maurizio Di Stefano presidente Icomos, organismo che certifica gli aspiranti al riconoscimento Unesco: "È come se fosse una candidatura fatta di 62 candidature diverse. L’Unesco mette i cittadini al centro e in questo senso va anche la candidatura di questi teatri, ci mettiamo a disposizione dell’umanità e diventeremo patrimonio di tutti. È il principio dei beni comuni. Ci saranno passaggi articolati a questo punto. Il riconoscimento è qualcosa che si dà a chi già ha dimostrato di saper fare. Centrale il ruolo dei privati, penso alle compagnie teatrali".

Al lavoro i funzionari regionali, guidati dalla dirigente Daniela Tisi, ma anche la Fondazione Marche cultura con Ivan Antogniozzi che raccomanda un lavoro coordinato e ordinato, da qui in avanti, per vincere una sfida di comunità, tutti insieme. Sfilano sul palco in ordine alfabetico sindaci e assessori dei comuni coinvolti, la firma parte da Amandola e arriva ad Urbino, attraversando città più o meno piccole, per una sfida che si gioca seguendo il filo rosso della cultura e dello spettacolo.