Vaccino Covid Marche, il virologo: "Dosi dai 12 anni in su, il virus non se ne andrà"

"Rimarrà endemico perché si è troppo diffuso nel mondo. Importante proteggerci"

Il virologo Massimo Clementi, 69 anni

Il virologo Massimo Clementi, 69 anni

Ancona 3 luglio 2021 - «Nonostante tutti i problemi incontrati, le vaccinazioni anche qui nelle Marche sono a buon punto. Ora però si dovrebbe cominciare a vaccinare i giovanissimi, dai 12 anni in su, non perché rischino di ammalarsi ma perché possono essere un amplificatore con le attività sportive, scolastiche e sociali che vivono". Così il virologo Massimo Clementi, ieri nella sua Jesi, a palazzo Bisaccioni, ospite della Fondazione Cassa di Risparmio, per la prima presentazione ufficiale di "Virosfera", il libro scritto a quattro mani con Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Pagine che riportano l’attenzione del lettore su questa affascinante disciplina oggi "a rischio banalizzazioni che potrebbero modificare in modo negativo la percezione che la società ha della disciplina e del metodo scientifico in generale". Professor Clementi, il virus ha allentato la morsa, ma i contagi continuano ad esserci e la variante Delta preoccupa... "Con questo tipo di virus le varianti sono la norma. Ogni tanto si forma quella migliore, che si diffonde meglio. Ogni virus ne genera 3mila di nuovi, dalle 30 alle 60 varianti che sono per lo più incapaci di replicare ma ogni tanto una ha la fortuna di modificarsi. Da gennaio a Nuova Delhi si è diffusa moltissimo anche per via delle condizioni igienico-sanitarie e poi in Inghilterra dove la popolazione era stata vaccinata con una sola dose. Ma come ha dichiarato Palù questa nuova variante non è più patogena ma più diffusiva". Quindi possiamo stare tranquilli in vista dell’autunno? "Al momento sì. Se si è vaccinati la copertura è anche per le varianti. Certo non possiamo escludere quello che non conosciamo". Ma come se ne andrà questo virus? "Secondo me non se ne andrà, rimarrà endemico perché si è troppo diffuso nel mondo. Basti pensare che la Sars quella che ha ucciso il povero Carlo Urbani ha registrato poco più di 8mila casi, questo Sars Cov02 centinaia di milioni. Grazie alla scienza abbiamo scoperto ad esempio che all’origine della sclerosi multipla può esserci un virus, come del cancro all’utero, dell’ulcera che trent’anni fa si diceva dovuta a stress, un batterio. Non dobbiamo mai dimenticare che tutti i virus, compreso questo, hanno origine dagli animali". Quindi? "Questo deve essere un bell’insegnamento a non stuzzicare gli animali. E l’ambiente ha un ruolo fondamentale. Se distruggiamo un tipo di pianta dove vive il pipistrello, lui andrà a cercarne più avanti, magari dove c’è un centro abitato esponendo quindi le persone al rischio del contagio". Che fare allora? "Non dobbiamo commettere l’errore fatto nel 2003 con la Sars e poi nel 2012 in Arabia Saudita e cioè tirare un sospiro di sollievo alla fine della pandemia e pensare che ci è andata bene. Perché questi virus ritornano". Ma c’è ancora parecchio scetticismo sul vaccino, perché secondo lei? "Bisogna distinguere: da una parte ci sono i no vax e quelli non li convinci in nessun modo, poi ci sono i titubanti che nascono anche da una comunicazione terribile. Basti pensare ad Astraz eneca sì, poi no, poi sotto e poi sopra i 60 anni. Sono stati commessi errori importanti dal punto di vista informativo. Bisogna dire che i vaccini a Rna messaggero sono arrivati velocemente perché ci si stava già lavorando. Nella sfortuna siamo stati fortunati. E l’Rna messaggero sarà utile anche per molto altro, come il melanoma". Gli scettici però chiedono: ‘Perché non si lavora altrettanto celermente ad un farmaco che possa guarire la malattia una volta presa? "Per i farmaci ci vuole più tempo, almeno 3-4 anni e comunque ci sono degli antivirali che noi abbiamo utilizzato al San Raffaele come il Remdesivir, somministrato anche a Silvio Berlusconi, che ha mostrato una grande efficacia".