Vaccino in farmacia nelle Marche: da lunedì 7 le prenotazioni

Duecento strutture abilitate: prime punture dal 15 giugno. Basta telefonare e chiedere appuntamento. Obiettivo: quindicimila dosi alla settimana

Vaccino in farmacia

Vaccino in farmacia

Ancona, 5 giugno 2021 - E’ atteso nelle prossime ore l’elenco delle farmacie abilitate al vaccino. Stiamo parlando di duecento strutture nella regione Marche sottoposte nelle scorse settimane ad un addestramento sanitario approfondito: da metà giugno potranno inoculare a tutti i marchigiani il vaccino. Lo strumento è chiaro e l’obiettivo è altrettanto scontato: allargare il più possibile i luoghi della campagna vaccinale.

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Vaccino in farmacia
Vaccino in farmacia

Da lunedì si prenoterà direttamente nelle farmacie abilitate via telefono ma solo dal 15 scatteranno le inoculazioni dopo che le dosi previste saranno destinate alle farmacie. A differenza degli altri luoghi gestiti dal settore pubblico, la prenotazione non sarà mediata attraverso il portale delle Poste. Ma saranno gli stessi farmacisti, pubblici o privati, a gestire le prenotazioni e poi a effettuare la puntura.

Una scelta questa che ha suscitato qualche polemica da parte dei sindacati degli infermieri. In sostanza ci si rivolge alla farmacia sotto casa, si chiede una prenotazione, si riceve una data a partire dal 15 giugno e poi ci si presenta in negozio all’orario fissato. Più semplice e vicino di così non è fattibile. L’obiettivo indicato dalla Regione sono 15mila dosi alla settimana che saranno distribuite nelle farmacie aderenti. Per avere un target di vicino a duemila somministrazioni giornaliere.

Le farmacie affiancano in questa maniera i medici di famiglia rendendo più vicina la vaccinazione per chi ha difficoltà di prenotazione digitale o di spostamento fino alle farmacie o agli ambulatori dei medici di base. Sui medici di base c’è una certa pressione per equilibrare le somministrazioni giornaliere. La media di duemila punture giornalieri è soddisfacente per l’assessorato ma non si può pensare di passare da mille a tre o quattromila inoculazioni giornaliere.

Non solo. Ai sanitari di medicina generale si è affidata anche la definizione del target dei grandi anziani: al di sopra degli ottanta anni e la fascia da 70 a 79 anni. Ebbene il dirigente della Sanità Lucia Di Furia ha richiamato con una lettera i medici di base "al completamento in maniera capillare della fascia d’età degli ottantenni". Stiamo parlando di quasi ottomila soggetti che non sono stati ancora sottoposti al vaccino.

Ai quali vanno aggiunti altri ventimila soggetti della fascia 70-79. "E’ un’attività rilevante e strategica – aggiunge nella lettera Lucia Di Furia – che i medici di famiglia possono svolgere in questa fase della campagna vaccinale come richiesto dal generale Figliuolo". Per i medici di famiglia saranno disponibili delle monodosi del vaccino Johnson & Johnson, "che risulta più maneggevole".

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