Rimini, 1 settembre 2024 – Settembre inizia con l’autunno meteorologico in Emilia Romagna: record di caldo registrati per il mese di settembre ma anche temporali. E’ decisamente più caldo del normale, sopra le medie di stagione. Tuttavia la prima settimana di settembre verrà disturbata da piccole depressioni a carattere locale con piogge e brevi parentesi instabili in Emilia Romagna, così come in altre zone del nord Italia.
"Possibili locali precipitazioni sotto forma di rovesci e temporali: in primis sull’Appennino, ma con occasionale sconfinamento anche alle pianure, a tratti di forte intensità”, come spiega il tecnico meteorologo Ampro Robero Nanni.
Temporali in arrivo: quando e dove
I temporali sono previsti in particolare martedì 2, giovedì 5 e nel fine settimana. Con questa tendenza l’ondata di calore in atto subirà una parziale attenuazione nella prima parte della settimana per l’arrivo di aria meno calda e più umida, anche se le temperature rimarranno comunque al di sopra della norma.
Poi ulteriore aumento delle temperature
Nella settimana il caldo spingerà “i termometri abbondantemente oltre le medie con lo zero termico che si piazzerà tra i 4000 e 4500 metri”, precisa Nanni. Al caldo, inoltre, si aggiungerà una moderata sensazione di afa, più marcata lungo le coste.
Cosa succede dal weekend
Dal prossimo weekend timidi segnali verso un cambiamento. Secondo le tendenze la settimana dal 9 al 16 settembre, mostra i “connotati di un tempo più perturbato”. Qualora questa proiezione venisse confermata ci troveremo di fronte probabilmente a una circolazione mediamente depressionaria con tempo a tratti instabile sulla nostra regione. Quindi sole intervallato da break temporaleschi che a tratti potrebbero risultare più diffusi, determinando “quantitativi di precipitazioni nel complesso superiori alle aspettative stagionali”.
Quando si torna a respirare
Il quadro termico dovrebbe contestualmente essere meno caldo rispetto alla prima decade di settembre. "D’altro canto, dalla terza decade del mese in poi, si delinea un quadro nel quale le correnti atlantiche umide ed instabili lascerebbero spazio a rimonte dell’alta pressione sempre più energiche in grado di riportare le temperature nuovamente su valori superiori alla media climatologica”, conclude Nanni.