Meteo: dalla siccità ai nubifragi "Il clima che verrà: sempre più caldo"

Alessandrini (Arpae): in Emilia Romagna la temperatura sale a un ritmo maggiore rispetto ai Paesi del Mediterraneo

Bologna, 1 settembre 2022 - Caldo record, siccità e campi assetati, ma quando piove sono sempre guai, e danni. Intanto un’allerta va e l’altra viene e dopo i centoventi interventi per alberi schiantati e tetti divelti effettuati l’altra sera dai vigili del fuoco tra le province di Modena, Ferrara e Reggio, anche per oggi Protezione civile e Arpae prevedono possibili temporali forti, da allerta gialla.

Cinzia Alessandrini, responsabile dell’osservatorio regionale sul clima dell’Arpae, l’estate è già finita? Che cosa ci aspetta nelle prossime settimane?

"Le previsioni a lungo termine hanno sempre un margine di incertezza, ma possiamo dire che siamo rientrati in una stagionalità corretta, che prevede l’alternarsi di diverse condizioni, sole e pioggia. A settembre avremo un clima tardo estivo, variabile. E per i prossimi tre mesi le precipitazioni saranno nella norma o lievemente superiori".

Prima le temperature record e la siccità, poi i nubifragi. Che razza di pazza stagione ci stiamo lasciando alle spalle?

"È stata un’estate molto calda e fortemente siccitosa. Ed è piovuto sporadicamente, ma intensamente e in modo molto rapido e localizzato. Ecco, questo genere di precipitazioni non ha portato nessun giovamento al territorio, né alle falde acquifere, né alle acque superficiali".

Insomma, siamo al paradosso.

"Le piogge di fine agosto sono state talmente rapide e concentrate che abbiamo registrato valori anche del 30% superiori alla media. Dal 15 al 21 agosto, le precipitazioni tra Reggio e Parma hanno raggiunto 140 millimetri (in un anno ne cadono 800) e nei primi 21 giorni del mese la media regionale è stata di 76 millimetri, il settimo tra i valori più alti dal 1961. Ma se prendiamo il dato da gennaio, il deficit medio regionale sul fronte delle precipitazioni è del 26%, altissimo. La straordinarietà di quest’anno sta nel fatto che si è sommata una serie di fattori: precipitazioni molto basse, temperature all’esatto opposto (un luglio da record) e l’incursione del cuneo salino sul Po fino a circa 40 chilometri dal delta".

Con le temperature come va?

"Per agosto abbiamo dati tutto sommato nella norma, mentre luglio è stato il mese più caldo dal 1961, con temperature massime superiori di 3 gradi al cosiddetto clima recente, ovvero alla media climatica dell’ultimo trentennio, dal 1991 al 2020. La temperatura massima media è stata di 32,8 gradi".

Come sta cambiando il clima, a che cosa andiamo incontro?

"Dall’elaborazione dei dati degli ultimi settant’anni abbiamo potuto verificare che le temperature stanno aumentando costantemente e l’Emilia-Romagna si sta scaldando addirittura di più rispetto alla media dei Paesi del bacino del Mediterraneo".

Ci spieghi.

"Nell’ultimo trentennio la temperatura media della regione è cresciuta di un grado o un grado e mezzo, più che altrove. Possiamo cercare di ridurre questo trend attraverso processi di mitigazione (riduzione delle emissioni in atmosfera) e di adattamento, partendo da un minore consumo di suolo".

Anche nubifragi e tornado fanno parte di questo processo di cambiamento climatico?

"Si va verso fenomeni sempre più intensi: meno piogge, ma più concentrate e più forti. Alcuni dei fenomeni climatici che si sono verificati potrebbero essere classificati come downburst (o raffica di vento discendente), ad esempio quello che è successo a Bondeno. Sono effetti che stanno arrivando anche qui".