Gelate tardive in Emilia Romagna, a rischio i raccolti di frutta

Temperature a -4 e -5 nella notte, Legacoop e Confagricoltura lanciano l’allarme. L’assessore regionale Mammi: "Avviata una ricognizione, se vi saranno le condizioni siamo pronti ad avviare l’iter per sostenere i produttori colpiti"

Gelate nel Ravennate

Gelate nel Ravennate

Bologna, 6 aprile 2023 – Gelate tardive notturne nei campi dell’Emilia Romagna e danni all’agricoltura. Il maltempo e le basse temperature fuori stagione della scorsa notte, che si sono verificate nel Bolognese, nel Ravennate, in provincia di Forlì-Cesena nel Modenese e nel Ferrarese, mettono a rischio le produzioni di frutta. Anche se un miglioramento delle temperature potrebbe arrivare nei giorni di Pasqua e Pasquetta.

Legacoop: “Pronta la ricognizione dei danni”

A sollevare il problema è per prima Legacoop Romagna, in rappresentanza delle 62 cooperative socie nel settore agroalimentare che, a loro volta, organizzano oltre 21.550 imprese agricole.

A partire dalla mezzanotte scorsa infatti, nei campi da Ravenna alla Bassa lughese le temperature sono arrivate fino a meno 5 gradi, fino a meno 4 gradi invece nella provincia di Forlì-Cesena. "Una stima dei danni precisa sarà possibile solo nei prossimi giorni - chiarisce Legacoop - questi fenomeni meteo sono un pesantissimo fattore di rischio soprattutto per le aziende agricole impegnate nella produzione di uva e frutta, tra l'altro già provate dalla grandine dei giorni scorsi".

Legacoop Romagna fa sapere inoltre di essere pronta, assieme alle proprie associate, ad attuare la ricognizione dei danni e a trasmetterla alle istituzioni preposte per chiedere l'attuazione delle procedure per il sostegno al reddito delle aziende agricole colpite. Nei campi infatti c'è timore: le gelate sono arrivate in un momento delicato del ciclo produttivo delle piante, "quando in peschi e albicocchi si scorgono i frutticini- prosegue- meli e peri sono in piena fioritura mentre i vigneti stanno gettando i giovani germogli. Esposte anche le piante di kiwi".

"Come sempre- assicura Paolo Lucchi, presidente di Legacoop Romagna- saremo al fianco delle nostre imprese per assisterle. Stiamo lavorando a stretto contatto con le cooperative per monitorare la situazione e mantenere i rapporti con le istituzioni, che sono già state allertate della difficile situazione".

"Colpiti i piccoli frutti già presenti sugli alberi di albicocco, susino, pesco e ciliegio: si stima una perdita fino al 70-80% della produzione di albicocche per chi non ha messo in moto sistemi di protezione delle colture, ventole o impianti d'irrigazione antibrina sovra e sottochioma”.

Cia Romagna: “Effetti più devastanti di quelle del 2020-2021”

Anche la Cia Romagna ha lamentato gelate notturne nel Ravennate con conseguenti gravi danni all'agricoltura. In particolare - si legge in una nota - a Bagnacavallo sono state segnalate zone fino a -6 gradi con danno totale. Colpite dal gelo anche Cotignola e Barbiano: da -2 a -4 con danni al momento stimabili fra il 30 e il 50%, ma si potrà avere una valutazione più precisa soltanto nelle prossime ore.

A San Bernardino si sono avuti circa -3,5 gradi con danni sui vigneti. Nell'area di Voltana, temperature fra -2 e -3. Ad Alfonsine, -3,5 con una perdita approssimativa per i vigneti intorno al 30%. Nell'area di Conselice, ancora -6. A Ravenna si sono avuti fino a -4 e nel faentino e colline, da -2 a -4. Danilo Miserocchi, presidente di Cia Romagna, si è detto molto preoccupato per le aziende e gli agricoltori: "Con il rilevamento dei danni in corso, la sensazione è che gli effetti di queste gelate siano ancora più devastanti di quelle del 2020 e del 2021. Vedere così tanti fiori, frutticini e germogli bruciati è un segnale inquietante. Si tratta del terzo anno su quattro caratterizzato da un fenomeno di portata così impattante”.

Gli agricoltori della Valsamoggia (Bologna): “Un risveglio drammatico”

Anche per molti agricoltori della provincia di Bologna, in special modo nella zona della Valsamoggia, "Quello di oggi è stato un risveglio amaro se non addirittura drammatico". Per la seconda notte consecutiva la temperatura è scesa sottozero e le gelate si sono abbattute su albicocchi, ciliegi, peschi, susini e piante di kiwi. I danni, secondo le prime ricognizioni di Confagricoltura Bologna, sono “consistenti: per alcune specie frutticole si stima una perdita del 50% della produzione. Per le albicocche, frutto il cui danno è immediatamente riconoscibile, i numeri sono ancora più elevati: ci sono aree dove è andato perso circa il 70% del potenziale produttivo". È una situazione "complicata da descrivere, anche perché i danni sono rilevanti e stanno diventando sempre più evidenti con il passare delle ore", commenta Alberto Tomesani, proprietario di un'azienda agricola a Calcara di Valsamoggia.

"So già per certo che ho perso gran parte delle albicocche, che non hanno sopportato il gelo delle ultime notti, specialmente quest'ultima che è stata la più difficile. Anche le ciliegie e le pesche hanno sofferto molto e sono state colpite duramente. Posso già stimare che le albicocche perse sono abbondantemente oltre il 75% del raccolto per una perdita economica come vendita di circa il 30% del mio fatturato. Per le ciliegie e le pesche bisognerà aspettare ancora qualche giorno, ma sono pessimista", allarga le braccia.

Confagricoltura: “A rischio l’80% delle albicocche”

Anche Confagricoltura Emilia-Romagna lancia l'allarme sulle gelate tardive di questi giorni, che hanno investito i pereti e i meleti nella fase di fioritura e allegagione, le piante di kiwi e kaki appena germogliate, "con danni ingenti nelle zone a maggior vocazione frutticola, in particolare Modena, Ferrara e Bologna e la Romagna”; danneggiate anche le viti nella fase di sviluppo della gemma cotonosa, spiega l'organizzazione agricola che sta monitorando il territorio, per fare la conta dei danni e calcolare gli effetti del freddo polare anche sulle altre colture, sulle piante di barbabietola da zucchero e sui trapianti di pomodoro effettuati da poco, persino sul mais appena seminato. L'organizzazione agricola regionale segnala inoltre che per azionare gli impianti antibrina bisogna intervenire con irrigazioni di soccorso, in una stagione che si presenta già critica per la mancanza d'acqua, le riserve a zero e le falde ai minimi storici.

Prosegue l’ondata di freddo anomalo che nella notte si è estesa a tutto il territorio regionale, con temperature in picchiata fino a -6.

Gelate tardive, la Regione fa scattare l’allarme

La Regione si è subito mobilitata per accertare quanto accaduto alle produzioni agricole emiliano-romagnole, a frutta e ortaggi, con le piante fiorite e le verdure in campo particolarmente esposte dal freddo improvviso.

“Siamo molto preoccupati di quanto avvenuto - ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi -. Gli uffici hanno immediatamente attivato una ricognizione su tutto il territorio regionale e se, come purtroppo ipotizziamo, ci saranno stati danni alle coltivazioni ci attiveremo come avvenuto nel 2020 e 2021, per fare richiesta di delimitazione e di deroga al governo e al Parlamento a sostegno dei produttori colpiti”.

Il ritorno del freddo, con aria polare proveniente dalla Norvegia per tutta questa settimana, si sta abbattendo su coltivazioni ingannate dal clima che si sono risvegliate prima del solito, con anche la maturazione in anticipo delle primizie che vengono bruciate dal gelo anomalo dopo un inverno caldo dal punto di vista climatologico e straordinariamente secco.