Meteo Emilia Romagna, la Regione chiede lo stato d'emergenza. Nuova allerta

Bonaccini: “Danni per milioni di euro, bisogna procedere subito con gli interventi urgenti”

Maltempo in Emilia Romagna, un albero caduto a Ravenna (Foto Zani)

Maltempo in Emilia Romagna, un albero caduto a Ravenna (Foto Zani)

Bologna, 4 novembre 2018 – Il maltempo che in questi giorni sta colpendo l'Italia ha provocato danni rilevanti anche in Emilia Romagna. Il vento e i temporali si sono abbattuti in particolare sulle aree collinari e montante centro-occidentali, mentre la costa è stata sconquassata dalle mareggiate. Per questo la Regione ha deciso di chiedere lo stato di emergenza e intanto emette una nuova allerta meteo. Il livello arancione riguarda la criticità idraulica  che riguarda la pianura emiliana orientale e la costa Ferrarese. Emessa anche un'allerta minore, livvello giallo, per le province di Bologna, Parma, Reggio Emilia e Modena.

“Domani firmerò la richiesta di stato di emergenza nazionale - afferma il presidente, Stefano Bonaccini -, già ora, solo per la parte pubblica e senza considerare la costa, stimiamo danni per diversi milioni di euro. Una cifra importante che purtroppo sarà destinata ad aumentare al termine della ricognizione subito avviata dall’Agenzia regionale di Protezione civile e ancora in corso”.

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“L’attivazione dello stato di emergenza nazionale – aggiunge - è una decisione necessaria che ci consentirà di dare copertura finanziaria agli interventi urgenti che abbiamo già disposto e a quelli ancora da eseguire, tenuto conto anche della prevedibile evoluzione meteorologica stagionale, e per attivare il censimento dei danni puntuale”.

“Chiederemo al Governo e al Parlamento - spiega - di inserire l’Emilia-Romagna nei provvedimenti che saranno adottati in ambito nazionale per questa ondata di maltempo, soprattutto per quanto riguarda i danni al settore privato, alle attività produttive, agricole e dell’acquacoltura”.

“E in queste ore - prosegue Bonaccini - il nostro pensiero va alle regioni che stanno pagando il tributo più alto, in particolare la Sicilia e il Veneto con cui stiamo collaborando a Feltre, nel Bellunese, dove dal 30 ottobre un centinaio di volontari è impegnato a sostegno dei vigili del fuoco e delle amministrazioni per gestire l’emergenza”.