Maltempo in Emilia Romagna: fino a quando dura

L’esperto meteo Alessandro Donati spiega perché il fenomeno delle perturbazioni sta colpendo in particolare la nostra regione: ecco le previsioni dei prossimi giorni

Bologna, 16 maggio 2023 – Alessandro Donati, esperto meteo di Arpae (Agenzia regionale per la prevenzione, l’energia e l’ambiente), a cosa è dovuta l’ondata di maltempo cui stiamo assistendo in queste ore, soprattutto a Bologna e in Romagna? "La dinamica di questa perturbazione è simile a quella verificatasi, in particolare nel Bolognese e nel Ravennate, all’inizio del mese di maggio: un minimo depressionario, proveniente dall’Oceano Atlantico, si è fatto strada nel Mediterraneo, spingendosi fino all’Africa settentrionale e caricandosi progressivamente di umidità. È risalito poi lungo la dorsale adriatica ed è penetrato nei settori romagnoli, fino alla collina, senza incontrare ostacoli. Infatti, in questo caso come nel precedente a inizio mese, lo spartiacque tra fenomeni più intensi e meno intesi è rappresentato dall’asse Bologna-Modena”.

Via Saffi allagata a Bologna (foto Schicchi)
Via Saffi allagata a Bologna (foto Schicchi)

Scuole chiuse in Emilia Romagna: ecco dove – Nuova allerta meteo mercoledì 17 maggio

La domanda che tutti ci stiamo facendo, ora, è quanto durerà. “Comincio con una buona notizia: per la provincia di Rimini i modelli matematici per le prossime ore sono più confortanti. Pioverà ancora fino alla tarda mattinata di domani, ma si tratterà di precipitazioni a carattere intermittente e decisamente meno abbondanti. Occorre, tuttavia, mantenere alto il livello di guardia per le piene dei fiumi e dei corsi d’acqua minori”.

E le altre zone, da Bologna al resto della Romagna? "A Bologna purtroppo continuerà a piovere: stiamo monitorando attentamente il torrente Ravone di via Saffi (video). Attenzione anche ai fiumi a destra del Reno: al momento sono tutti in fase di piena. Per quanto riguarda la Romagna, le piogge non rallenteranno nel territorio di Forlì-Cesena, soprattutto nell’area pedecollinare. Anche in questo caso, occorrerà guardare con cautela a fiumi e corsi d’acqua del Cesenate, in particolare al Savio e al Pisciatello: entrambi hanno superato la soglia di allerta 3”.

Perché la nostra regione risulta particolarmente bersagliata dalle perturbazioni? Potrebbe essere colpa del cambiamento climatico? "Non si hanno ancora elementi a sufficienza per avvalorare questa tesi. La primavera è una stagione caratterizzata, per definizione, da una variabilità anche spiccata: dopo quasi due anni di siccità incontrastata, in questo periodo le penetrazioni di vortici depressionari di matrice atlantica sono state più frequenti. Questi soffi d’aria atlantica, come detto, scendono fin quasi all’Africa e, risalendo, determinano fenomeni intensi per il loro pesante carico d’umidità. Nel caso della perturbazione precedente, quella di inizio maggio, la saccatura è rimasta ferma sui cieli della nostra regione per tre giorni: non riusciva ad andare oltre un ‘muro’ di alta pressione creatosi nell’Est Europa”.

Una primavera d’altri tempi, insomma, cui non eravamo più abituati. Quando riusciremo a rivedere il sole? "Presto. Il tempo continuerà a essere variabile fino alla prima mattinata di domenica 21 maggio, con piogge alternate a schiarite. All’inizio della prossima settimana, però, i cieli dovrebbero tornare a essere sereni e le temperature cominceranno, finalmente, a risalire, riportandosi sulle medie tipiche della fine di maggio”.