Meteo: weekend di Carnevale al caldo (ma scatta l’allarme siccità e inquinamento)

Lo scenario cambia solo dal 23-24 febbraio, quando torneranno freddo e precipitazioni

Carnevale a Venezia: sole e caldo come in primavera

Carnevale a Venezia: sole e caldo come in primavera

Bologna, 17 febbraio 2023 - Per gli amanti del Carnevale, il meteo regalerà caldo primaverile fino a martedì grasso, ma quest'inverno assente - come temperatura, ma anche per scarse precipitazioni - fa emergere altri aspetti molto preoccupanti: primi tra tutti l'aumento dell'inquinamento nelle città e la siccità, col Po in secca e i canali di Venezia ridotti a rigagnoli, col record di bassa marea. Insomma, la siccità continua inesorabile, con il livello del Po che scende e i grandi laghi del Nord che mostrano isole e penisole prima sotto il livello dell'acqua.

Sos caldo in montagna

Quello che si è aperto oggi è un weekend bollente per il periodo, con temperature fino a 10 gradi oltre la media, soprattutto in montagna, dove splenderà il sole con lo zero termico altissimo fino a 3500 metri, come se fossimo a luglio. Secondo le previsioni di Mattia Gussoni, meteorologo de iLMeteo.it, "i ghiacciai potrebbero già iniziare a soffrire in questi giorni con 4 mesi di anticipo. Le temperature saranno miti anche in pianura, ma meno bollenti rispetto alle montagne: troveremo valori di 5-6 gradi superiori al clima di febbraio in Pianura Padana dove sembra di essere in Primavera". I cambiamenti climatici, nota Gussoni "sono sempre più evidenti e la neve tende a fondere anticipatamente intorno ai 2000 metri. Con la presenza dell'Anticiclone di Carnevale poi dobbiamo purtroppo confermare le 4 esse: stabilità, sole, siccità e smog".

Quando tornano pioggia e neve

Cambia tutto da metà della prossima settimana: "Dal 23-24 febbraio e nei giorni successivi giungono ulteriori conferme su un cambio deciso di scenario - avvertono gli esperti di 3bmeteo.com- l'anticiclone infatti dovrebbe venire smantellato dalla discesa di venti artici dal Nord Europa verso il Mediterraneo. Tuttavia ad oggi ci sono ancora ampi margini di incertezza sulla traiettoria di queste correnti, dalle quali dipenderà poi entità e distribuzione delle precipitazioni e l'andamento delle temperature. In parole povere: è molto probabile assistere al ritorno di pioggia e neve (quantomeno in montagna) da metà della prossima settimana, ma non è ancora possibile stabilire nei dettagli dove pioverà/nevicherà di più o di meno. È comunque plausibile un sussulto invernale con successivo calo generale delle temperature a partire dal Nord, dove tra l'altro è auspicabile il ritorno della pioggia dal momento che le regioni settentrionali, ricordiamo, soffrono ancora un pesante deficit idrico".

Col caldo allerta smog

Nel frattempo il bel tempo fa salire l'allarme smog e siccità in Italia. In Emilia Romagna il livello delle polveri sottili (Pm10) in atmosfera potrebbe superare la soglia massima di 100 microgrammi al metro cubo in Pianura Padana.

Negli ultimi giorni, rende noto Lorenzo Tedici, meteorologo de iLMeteo.it, nelle principali centraline della qualità dell'aria, si sono registrati valori già tra 75 e 100 microgrammi al metro cubo, in particolare da Modena a Lodi e verso Alessandria e Torino; anche Milano ed il Triveneto mostrano un sensibile aumento, con valori ben superiori al limite massimo consentito per la salute umana pari a 50 microcrammi.

Continua la siccità: nuovo allarme per il Po

L'inizio di febbraio è stato caratterizzato da una nuova riduzione dei valori di portata del Po, come si legge nell'ultimo bollettino dell'Autorità distrettuale del fiume. I volumi transitati erano previsti prossimi o anche inferiori a quelli di "caratteristica di magra" per le sezioni di Piacenza e Cremona. La severità idrica, il 9 febbraio, dall'Osservatorio permanente era classificata "media" in assenza di precipitazioni, mentre una condizione migliore caratterizza le aree sud-orientali del distretto.

L’appello di Confagricoltura

L'agricoltura è la prima vittima della scarsità di precipitazioni, sottolinea Confagricoltura, che in una nota chiede un piano d'azione su più fronti, che sappia far fronte alle emergenze e guardare al futuro, alla luce dei cambiamenti climatici in atto. "Le fotografie scattate da un satellite dell' Agenzia Spaziale Europea certificano la secca dei fiumi e dei laghi in Italia - si legge nel comunicato - Il 2023 presenta con largo anticipo un quadro molto preoccupante". In Piemonte, fa sapere Confagricoltura, "la crisi idrica ha raggiunto livelli tali da obbligare alcuni Comuni all'invio di autobotti per l'uso potabile. Il lago più grande lago italiano, il Garda, è ai minimi storici. Insomma, "la crisi idrica ha ridotto la produzione di energia idroelettrica del 37,7% nel 2022, e a dicembre è stato registrato -18,6% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente". Confagricoltura chiede quindi un piano d'azione su più fronti, e nel frattempo il rinnovamento delle infrastrutture, un nuovo piano sugli invasi, il ridisegno dell'intera rete per evitare le attuali perdite d'acqua. "Poi occorre insistere - aggiunge - sull'innovazione, strettamente connessa alla produttività. La siccità ha cambiato i parametri colturali con conseguenze economiche importanti sulle imprese e sul tessuto produttivo. Per il settore primario - conclude la nota - l'Agricoltura 4.0 porta indubbi vantaggi economici e ambientali, poiché riduce gli sprechi".

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