LUCA BERTACCINI
Meteo

Nubifragi in Romagna, legname blocca il Lamone. Ravenna rivive l’incubo

Stessa scena del 2024. Stavolta i lavori per ripulire il fiume sono stati rapidi. Evitate gravi esondazioni. Merito delle opere realizzate nel post alluvione 2023.

Nubifragi in Romagna, legname blocca il Lamone. Ravenna rivive l’incubo

Ravenna, 16 marzo 2025 – Una quantità inimmaginabile di legname si è accumulata sotto il ponte di Mezzano, a Ravenna, sulla strada statale Adriatica. Squadre di operatori si sono messe al lavoro per ripulire l’area dove scorre il fiume Lamone il più in fretta possibile (la strada, chiusa da venerdì, è stata riaperta alle 13.15 di ieri). Quanto accaduto riporta anche visivamente al settembre scorso, periodo in cui era il ponte di Boncellino, frazione di Bagnacavallo (sempre nel Ravennate) ad aver fatto da ’collettore’ per una maxi-catasta di legna.

Nubifragi in Romagna . Legname blocca il Lamone. Ravenna rivive l’incubo
Cittadini dialogano con un carabiniere sul ponte delle Grazie sul Lamone nel Ravennate

Il fenomeno è destinato a ripetersi, come spiega il meteorologo Pierluigi Randi. "Quella che si è accumulata sul Lamone a Mezzano non è solo legna che è stata tagliata in attività di bonifica e non rimossa. Ci sono anche rami e tronchi che da monte la pioggia ha trascinato a valle, facendoli finire nel letto del fiume. Non sarà l’ultima volta che accadrà. L’Appennino è fragile". Ramo dopo ramo dopo ramo, come in uno shangai per giganti, il tutto si è accumulato sotto al ponte, rischiando di creare un tappo naturale.

Revoca delle ordinanze e gestione delle emergenze

Dopo due giorni di allerta rossa (giovedì e venerdì), la buona notizia è che sono state revocate le ordinanze di evacuazione delle frazioni lungo l’asta del Lamone. Gli sfollati erano stati 6.500, la maggior parte dei quali a Ravenna e Bagnacavallo (un centinaio sono stati ospitati presso strutture messe a disposizione dalle amministrazioni comunali). A Brisighella il problema della fornitura d’acqua, che ha riguardato alcune zone del paese, è terminato. "L’acqua esce torbida dai rubinetti, ma, come detto dal personale di Hera, è potabile", dice l’assessore alla Protezione civile, Dario Laghi. Alle persone interessate dal disagio "sono stati distribuiti in queste ore sacchetti d’acqua. Inoltre Hera ha messo a disposizione tre autocisterne a Brisighella, Fognano e San Cassiano. Il disagio è stato contenuto". Le 59 persone evacuate a Brisighella stanno facendo rientro a casa (solo due quelle che hanno dormito all’Istituto ’Emiliani’). La sottosegretaria alla presidenza della Regione, Manuela Rontini, ha effettuato ieri un sopralluogo a Brisighella. Per riqualificare il campo sportivo sono stati approvati due progetti finanziati per 850mila euro. A Riolo Terme si è lavorato tutto ieri per ’liberare’ una trentina di persone in via Rio Basino, strada ostruita da una frana riaperta in serata.

Situazione a Faenza e reazioni istituzionali

Il sindaco di Faenza, Massimo Isola, sui social prima ha fatto il quadro della situazione – "la piena del Lamone ha attraversato il nostro comune provocando limitati allagamenti che hanno coinvolto alcune abitazioni e aziende agricole, senza esondazioni e rotture significative" –, per poi lasciarsi andare a uno sfogo. "Credo di poterlo dire: siamo esausti, io con voi. Questa ennesima giornata che ha visto il Lamone raggiungere a Marradi livelli di piena record, ci dice che le opere realizzate insieme alla Regione e ad Hera hanno avuto un ruolo essenziale. Mercoledì avremo un incontro con il Commissario alla ricostruzione Curcio. Ripeteremo che i tanti interventi di messa in sicurezza del territorio che ancora mancano non possono più attendere. E che per chi ha visto l’acqua raggiungere le proprie abitazioni per la quarta volta, occorrono soluzioni ad hoc, anche drastiche. Così non possiamo andare avanti". Il vescovo di Faenza-Modigliana, Mario Toso, in una nota ha sottolineato che "i lavori di manutenzione portati a termine hanno mostrato la loro utilità preservando le comunità da danni che, rispetto alle precedenti alluvioni, sarebbero stati maggiori".

Arrivando ai numeri diffusi dalla Regione, sono cadute ingenti quantità di pioggia, fino a 200 millimetri a Marradi (al confine con la Romagna), bacino del Lamone, paragonabili a quelle delle alluvioni precedenti. Precipitazioni straordinarie che insistono su terreni già fradici e saturi per le piogge dei mesi scorsi. Per la Regione "non si sono registrate esondazioni e rotture arginali. Una situazione rimasta sotto controllo anche grazie ai lavori effettuati negli ultimi due anni: oltre 300 cantieri completati dopo l’alluvione del maggio 2023".