{{IMG_SX}}Modena, 25 maggio 2007 -  I cantieri emiliani sono pericolosi. E la situazione non sembra destinata a migliorare. Anche dopo l'ultima settimana di controlli indetta dalle Ausl di Parma, Reggio Emilia, Modena e Piacenza, lo scorso 14-19 maggio, i dati rilevati restano molto preoccupanti. I siti non a norma rappresentano infatti ben il 58% del campione analizzato. "Dicono che siamo sempre più in grado di monitorare la situazione- dichiara Maria Lazzarato, direttore generale dell'Ausl- ma da qui a dire che il sistema lavoro sia effettivamente sicuro la strada è ancora lunga".

 

Lunga e costellata di pericoli. Come gli scavi non protetti, il 26% dei casi, la mancanza di sicurezza per chi lavora sui tetti, addirittura nel 36% dei cantieri. E poi gru (4%) e impianti elettrici non a norma (6%). Nel complesso, i rilevamenti hanno interessato 210 siti, 313 imprese, con 1.119 addetti complessivi e 357 lavoratori autonomi. I cantieri non a norma sono stati 121, "anche più di uno su due", tiene a precisare Lazzarato. Il numero delle contravvenzioni, poi, risulta sempre molto alto: sono 175 i verbali compilati, per il 77% nei confronti dei datori di lavoro e il 23% nei confronti delle altre figure responsabili come artigiani, coordinatori della sicurezza e committenti dei lavori.

Solo nella provincia di Modena sono stati controllati 60 cantieri nei quali operavano 94 imprese con 280 addetti, 55 dei quali lavoratori autonomi. Sono stati redatti 49 verbali di contravvenzione corrispondenti a 81 violazioni, con sanzioni per un totale di 213.000 euro.

 

Il totale delle violazioni arriva a 276, per un ammontare complessivo di sanzioni che supera i 650mila euro. Numeri importanti, quindi, ma che nascondono, al loro interno, situazioni anche piu' preoccupanti. Una su tutte, la decisione di porre sotto sequestro giudiziario un cantiere nella provincia ducale perche' "completamente non rispondente alle norme previste sulla sicurezza", sottolinea Gianluca Pirondi, direttore del dipartimento sanita' pubblica. "Inoltre- continua il direttore- non si puo' certo dire che nei cantieri non sanzionati tutto fosse perfettamente in regola, anzi". Come dire, i casi segnalati sono solo quelli palesemente fuori dai dettami minimi di operatività.

 

Altro dato preoccupante segnalato dalla ricerca delle Ausl per l'Area Vasta è la rincorsa sistematica al subappalto. "Ormai la media di dipendenti per azienda e' intorno al 2% o poco piu'- conferma Pirondi- e questo denota un processo tutto da monitorare per quanto riguarda il fenomeno dei subappalti, che alza notevolmente i rischi sulla sicurezza". Facendo un raffronto con gli stessi controlli effettuali a giugno e settembre del 2006, purtroppo non si rilevano particolari miglioramenti. L'unico dato che ha avuto un decremento, termina Pirondi, "è quello delle protezioni per chi lavora sui tetti, però è ancora troppo presto per poterlo considerare un dato statisticamente significativo".