{{IMG_SX}}Modena, 12 novembre 2007 - CALCOLI alla mano, il più costoso prodotto alimentare trasformato dell’uomo in modo naturale è l’aceto balsamico tradizionale di Modena. Quello con parecchi anni di invecchiamento, si intende. Luca Gozzoli, Gran maestro della Consorteria, che ieri al Gatto Verde ha nominato dieci assaggiatori, ha fatto un calcolo che pone il balsamico tradizionale nella élite dei prodotti più costosi al mondo. Come base di calcolo ha preso la boccettina da 100 cc assegnata all’asta, a 1800 euro, il 7 ottobre scorso al teatro Comunale di Modena, nella giornata conclusiva di Gusto Balsamico.

 

"QUEL balsamico costa diciotto mila euro al litro, una cifra incredibile", commenta Gozzoli, che è andato oltre: "A quel livello di densità, 1,4 - 1,5 grammi , un litro corrisponde a 1,4 - 1,5 chilogrammi, col risultato che quel prodotto costa dai 12 ai 13 euro al grammo. Però — chiarisce — questo è accaduto per una produzione eccellente e straordinaria. Non è che tutto il balsamico abbia un costo di questa portata. E’ stata presa in considerazione la bottiglietta battuta al prezzo più alto".

 

L’ACETO balsamico tradizionale di Modena, anche al di là di questo calcolo, è il nostro vero "oro nero". Tutelato dalla Dop, è presente in tutto il mondo, ma i produttori guardano con interesse anche alla vicenda dell’Igp dell’Aceto balsamico di Modena, un prodotto differente dal tradizionale. Perché, per il gran maestro Gozzoli, "innanzitutto potremmo annoverare un marchio di tutela in più per i nostri prodotti e aumentare complessivamente il livello di qualità. Se il consumatore è più tutelato — spiega — nel momento in cui si approccia al balsamico e incontra un prodotto di qualità, è più facile che arrivi a poter apprezzare, e piano piano conoscere, anche il prodotto superiore, il tradizionale".



IN PROVINCIA di Modena sono alcune migliaia le acetaie familiari che producono ‘tradizionale’. E’ impossibile conoscerne il numero preciso. Anche perché è diventata quasi consuetudine regalare al bimbo appena nato una batteria di botti di modo che, quando sarà maggiorenne, avrà il balsamico pronto. Più di mille sono gli associati della Consorteria, tra cultori e produttori. "Noi lavoriamo molto per tutelare la qualità, la storia, la tradizione, questa è la nostra missione — aggiunge il Gran maestro, che ieri ha lanciato una proposta —. Chiediamo a tutti i ristoranti della provincia di Modena di avere il balsamico tradizionale egli altri prodotti tipici modenesi".

 

QUESTI i dieci nuovi maestri assaggiatori: Gabriele Bizzarri, Alberto Campagnoli, Mirco Casari, Marco Meletti, Gabriele Neri, Renato Pifferi, Roberta Sirotti, Giovanni Solmi, Mirco Talami, Vittorio Vezzelli.