{{IMG_SX}}Modena, 15 gennaio 2008 - OPERÒ un paziente 48enne per fargli perdere peso utilizzando, a intervento in corso, una tecnica ormai desueta. Questi venne colpito da un’infezione e morì qualche mese dopo per arresto circolatorio, senza mai poter lasciare il Policlinico. Per questo Giancarlo De Bernardinis, 59 anni, luminare della chirurgia bariatrica anti-obesità, è stato condannato ieri dal Tribunale di Modena a sei mesi di reclusione. E’ stato riconosciuto colpevole di omicidio colposo, anche se la pena è stata inferiore a quanto richiesto dal pm della procura di Modena Claudia Ferretti, otto mesi. La sentenza ha previsto anche una provvisionale di 50mila euro da parte del chirurgo, mentre è in corso anche una causa civile per il risarcimento alla famiglia della persona deceduta. I fatti risalgono alla fine del 2003. Giorgio Zanni, un vignolese di 48 anni gravemente affetto da obesità, accettò di sottoporsi a un’operazione a livello gastrico per ridurre il proprio peso al Policlinico. Dopo l’intervento, però, fu vittima di complicanze che lo condannarono a spegnersi lentamente. Rimase così ricoverato dalla fine di settembre del 2003 fino al primo febbraio del 2004, giorno della sua morte. Del tutto inutili si rivelarono le ulteriori operazioni cui fu sottoposto per risolvere aderenze e un’occlusione intestinale.



IL PROCESSO conclusosi ieri e che ha stabilito la colpevolezza del chirurgo, durato quasi un anno, si è incentrato tutto sulla relazione di causa ed effetto da ricostruire fra l’intervento e il decesso di Zanni. Secondo i difensori di De Bernardinis, che hanno annunciato di voler ricorrere in appello, operazioni a livello gastrico del tipo di quella cui si sottopose il vignolese comportano immancabilmente un rischio per il paziente obeso. Zanni, a quanto è risultato, era affetto da calcoli biliari e la scoperta di questa condizione, durante l’operazione, portò De Bernardinis ad affidarsi a una tecnica superata. Da qui poi nacque il lento e inesorabile peggioramento per il paziente.


L’ACCUSA si è avvalsa nel processo della consulenza dei dottori Zanetti e Lucisano; la difesa del professor Beduschi, dell’istituto di Medicina Legale di Modena, mentre il dottor Martini è stato il consulente di parte civile. "Una sentenza equilibrata — dichiara l’avvocato di parte civile Vittorio Rossi —. In questo caso specifico ci si è trovati di fronte a una responsabilità medica chiara, conclamata".

 

"SONO STATE ridimensionate le richieste di risarcimento della parte civile — dice il legale del chirurgo — e anche se si è deciso per la colpevolezza del mio assistito siamo fermamente convinti a impugnare la sentenza e andare in appello. Il professor De Bernardinis ha effettuato 196 interventi di quel tipo e solo in questo caso, purtroppo, c’è stata questa evoluzione negativa per il paziente". Dopo svariati anni passati al Policlinico, De Bernardinis ha mantenuto a Modena solo la propria cattedra di Chirurgia generale. Attualmente, in ambito operatorio, ha un contratto con la clinica Hesperia di Modena, ma anche con diverse cliniche del Gruppo Garofalo. Ora lavora prevalentemente fra »Bologna e Roma. Recentemente ha anche ricevuto l’invito a svolgere attività di consulente in Dubai.