{{IMG_SX}}Modena, 19 settembre 2008 - Svelato scientificamente un nuovo mistero della Sacra Sindone. Il lenzuolo raffigurante il corpo di Cristo e conservato a Torino sarebbe passato per Costantinopoli. Il dato storico è stato appurato da una ricercatrice modenese, Giulia Moscardi.

 

Dottoranda in Chimica presso il Dipartimento di Chimica dell'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, la Moscardi - sotto il tutorato di Pietro Baraldi - grazie all'impiego della Spettroscopia Raman,  ha condotto un'analisi su campioni del reperto che hanno rivelato numerosi pigmenti e materiali utilizzati in pittura. Tra questi materiali c'è anche Moissanite, un minerale tipico delle coste della Turchia, che confermerebbe il dato storico del passaggio della Sindone per Costantinopoli.

 

La ricerca, dal titolo "Analisi mediante Spettroscopia Raman di campioni di polvere tratti dalla Sindone", è stata presentata lo scorso agosto presso l'Ohio State University, negli Usa, dove si è tenuta una conferenza internazionale sui nuovi studi, le prospettive e gli enigmi legati alla Sacra Sindone, ed ha vinto il terzo premio di un concorso per studenti e dottorandi che si fossero distinti per le loro ricerche.

 

"La microscopia Raman - spiega Giulia Moscardi - è una tecnica fondamentale per lo studio dei beni culturali proprio per la possibilità di investigare i materiali in maniera non distruttiva. Questa tecnica ha permesso di ipotizzare la presenza di emoglobina e di ossidi di ferro non cristallini, come prodotto di degradazione del sangue, e di numerosi pigmenti e materiali utilizzati in pittura, permettendo di selezionare alcuni prodotti di contaminazione e attribuirli all'opera di pittori che usualmente eseguivano copie della Sindone. Mentre altri materiali non possono avere un'attribuzione certa, è certamente curiosa la presenza di Moissanite, un minerale tipico delle coste della Turchia, che confermerebbe il dato storico del passaggio della Sindone per Costantinopoli. La tecnica Raman ha dato quindi molti risultati interessanti".